Mattanza in viale Marconi, il processo va in appello

Accolto in Cassazione il ricorso sulle attenuanti generiche concesse all’imputato. Inflitti 20 anni in primo grado per duplice omicidio, Wu rischia l’ergastolo

PORDENONE. Rischia l’ergastolo Yonxin Wu, il 58enne cinese, cuoco in un supermercato di Milano, che il 12 ottobre 2015 uccise a colpi di accetta la consuocera Shuie Yang, 49 anni, e la cognata della figlia, Haiyan Wang, 22 anni, nell’appartamento di viale Marconi.

In primo grado Wu era stato condannato a venti anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, con il rito abbreviato. Questa la richiesta del pm Monica Carraturo. Gli erano state concesse le attenuanti generiche, ritenute equivalenti all’unica aggravante, quella della premeditazione.

Il colpo di scena è arrivato dalla Cassazione. La suprema corte non si è pronunciata nel merito, né ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale che ha impugnato la decisione relativamente alle attenuanti, ma ha rimesso gli atti alla Corte d’assise d’appello di Trieste alla quale spetterà l’ultima parola sulla questione.

L’udienza è stata fissata al palazzo di giustizia di Trieste per il 15 settembre. Sono stati gli avvocati di parte civile Michele Attanasio e Luca Spinazzè, che assistono i familiari delle vittime, a dare il la al ricorso del procuratore generale, con una memoria difensiva. Memoria che è stata allegata dal procuratore generale al ricorso per Cassazione.

«Abbiamo ritenuto ingiusta – ha commentato l’avvocato Attanasio – la concessione delle attenuanti generiche all’imputato. Ora il processo si riapre. Le nostre argomentazioni hanno convinto il procuratore generale: questa per noi è una prima vittoria».

Wu, assistito dall’avvocato Marco Covre, è stato trasferito dal castello di Pordenone al carcere di Venezia.

Dopo la mattanza l’uomo si era subito costituito alle forze dell’ordine e aveva confessato il duplice omicidio durante l’interrogatorio dinanzi al pm Monica Carraturo. Si era convinto di dover intervenire per difendere la figlia, che riteneva maltrattata dalle due donne. Nello stesso capo di imputazione si fa accenno alle violenze subite dalla figlia di Wu e sono stati trovati riscontri nei referti del pronto soccorso.

Così il 12 ottobre l’uomo era partito da Milano a Pordenone in treno, con un’accetta nascosta nello zainetto e l’intenzione di risolvere la questione una volta per tutte, in un modo o nell’altro. Dopo aver parlato con il fidanzato della figlia, era andato in viale Marconi e aveva ucciso le due donne colpendole ripetutamente con l’accetta e uno spaccaossa trovato in cucina.

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