Maturità, assenze, interrogazioni e date di ripresa delle lezioni: dieci quesiti sul futuro della scuola friulana

Per l'esame di Stato c'è l'ipotesi di una formula "light. E il ministero ha fissato le regole su verifiche e presenze nelle classi "virtuali"

UDINE. Sono state le prime a chiudere i battenti in Friuli Venezia Giulia. Le scuole (assieme alle università) hanno interrotto le proprie attività ormai un mese fa, il 24 febbraio, quando in regione ancora non si era registrato alcun caso di coronavirus. Lezioni a distanza, interrogazioni via Skype e compiti a casa cadenzano ormai costantemente le giornate della stragrande maggioranza dei 140 mila studenti delle scuole dell’obbligo costretti tra le mura domestiche. E questo è il presente dei nostri ragazzi. Ma il futuro? Pieno di incertezze: dalla data di ripresa delle lezioni alle bocciature, dalla validità dei voti presi con il prof in teleconferenza all’incognita forse più grande, quella legata all’esame di Stato.

1. Quando riprenderanno le lezioni?
Difficilmente gli studenti torneranno a sedersi sui banchi di scuola il 3 aprile, data fissata per la ripresa dell’attività didattica dal decreto che il premier Conte ha firmato il 9 marzo, estendendo a tutta Italia le misure già prese per la Lombardia e i comuni della cosiddetta “zona rossa”. Le ipotesi al momento sul tavolo sono sostanzialmente due: una proroga al 19 aprile (ovvero la settimana dopo Pasqua) o, più probabilmente, lo slittamento al 4 maggio.

2. Le interrogazioni da casa possono essere valutate?
Sì. Lo stabilisce una circolare del ministero datata 16 marzo, con la quale la didattica a distanza viene equiparata a tutti gli effetti alle lezioni in classe. Le valutazioni sono decise dal collegio dei docenti e possono variare a seconda del grado della scuola: alle elementari sarà premiato sostanzialmente l’impegno degli scolari nell’attività svolta da casa, mentre per medie e superiori le prove saranno più spesso mirate alla verifica dell’apprendimento del programma.

3. Cosa succederebbe nel caso in cui lo stop alle lezioni diventasse definitivo?
Lo scrutinio finale, con tutta probabilità, verrebbe basato sulle verifiche effettuate a distanza nel secondo quadrimestre, tenendo chiaramente conto della pagella e delle valutazioni della prima parte dell’anno.

4. Non partecipare alla lezione online significa fare un’assenza?
L’indicazione del ministero è quella di equiparare le presenze davanti allo schermo a quelle “fisiche” della prima parte dell’anno scolastico. Chiaramente, c’è un richiamo al buonsenso: un’assenza non può avere lo stesso peso se dipende dalla scarsa voglia dell’alunno o da comprovate ragioni legate alla salute o alla difficoltà di collegamento al sistema di e-learning. Giova ricordare che un provvedimento del Miur a inizio mese ha preventivamente cancellato la soglia dei 200 giorni di lezioni, limite minimo di norma perché un anno scolastico sia valido.


5. E’ possibile ipotizzare un allungamento dell’anno scolastico, ad esempio fino a luglio?
Al momento è una soluzione che il ministero non sembra voler prendere in considerazione. Per molti motivi, primo fra tutti che lo slittamento (anche degli esami di maturità), rischierebbe di accavallarsi con la predisposizione degli adempimenti per l’inizio dell’anno scolastico 2020-21.


6. C’è la possibilità di una “promozione politica” per tutti?
E’ da escludere. Saranno tenute in stretta considerazione le valutazioni di queste settimane di didattica a distanza e saranno valutati anche fattori “immateriali” come impegno e costanza nelle attività proposte in remoto dagli insegnanti. 


7. Cambierà l’esame di Stato?
Sì. Il ministero ha preso tempo per decidere una nuova struttura della maturità 2020, che non pregiudichi la validità di quello che è a tutti gli effetti il primo vero esame dell’esistenza dei nostri ragazzi. Le ipotesi sul tavolo degli esperti del Miur riguardano l’abolizione della seconda prova, la nomina di commissioni esclusivamente interne (per limitare gli spostamenti dei docenti) e la possibilità di surrogare la prova orale con la semplice esposizione - magari in streaming - della tesina.

8. Saranno recuperate le gite scolastiche?
No. Al momento, considerando la possibile ripresa soltanto a maggio, è un’ipotesi da escludere.

9. Cosa succederà per l’esame di terza media?
Anche in questo caso non ci sono certezze. Salteranno le prove Invalsi (in programma dall’1 al 30 aprile), ma non si sa come cambierà l’esame, normalmente composto da tre prove scritte di italiano, matematica e lingue, e da una prova orale in cui gli studenti sono chiamati a presentare una tesina multidisciplinare. C’è l’ipotesi di ridurlo drasticamente, mantenendo solo il tema d’italiano e la tesina.

10. Ma le scuole sono proprio chiuse?
No. Diversi istituti, anche in Friuli, sono aperti per consentire agli insegnanti di effettuare le lezioni a distanza: il consiglio del ministero, in questo caso, è di attrezzarsi per poter svolgere l’attività didattica da casa e consentire l’apertura degli edifici scolastici unicamente per motivi “indifferibili”.

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