Maxi furto alla Freud, il terzo in un anno

FAGAGNA. Maxi furto allo stabilimento di Fagagna della Freud dove sono state rubate placchette di metallo per un valore di oltre 100 mila euro.
Ad accorgersi del maxi furto gli operai che sono rientrati al lavoro dopo le festività, la mattina del 2 gennaio scorso. Le placchette, dei dentini realizzati sempre dalla stessa azienda ma nella sede di Casanova di Martignacco in una lega pregiata di tungsteno e cobalto e pronti per essere fissate alle lame circolari, erano sparite: in tutto 3 bancali per un peso complessivo di 20/30 quintali.
L’azienda ha sporto denuncia alla locale stazione dei carabinieri che ha effettuato un sopralluogo e ha avviato le indagini.
Ignota per il momento l’identità dei malviventi anche se dall’azienda leader mondiale nella produzione di lame circolari, utensili per la lavorazione di serramenti, frese c’è il forte sospetto che all’interno dello stabilimento ci sia il basista.
«Ci tengono d’occhio – conferma il responsabile della sicurezza delle quattro sedi italiane della Freud -. Quello messo a segno tra San Silvestro e il 2 gennaio è l’ennesimo ai danni della nostra azienda». Nel 2016 era già stata presa di mira sia la sede di Fagagna che quella di Colloredo.
Non solo: anche le modalità dell’ultimo furto lasciano presagire un’ottima conoscenza dell’obiettivo. «Chi ha agito sapeva che i preziosi dentini erano depositati qui – proseguono dall’azienda che fa capo ai tedeschi della Bosch -, inoltre non ci sono segni di effrazione né sul portone d’ingresso posto fronte strada né in altri punti». Il valore stimato dei pezzi sottratti è molto alto: circa 100 mila euro.
«È molto probabile – fanno sapere dalla Freud – che chi ha preso le placchette le possa rivendere a peso a un valore nettamente inferiore a quello reale. Improbabili altre destinazioni».
I pezzi in lega sono plasmati appositamente per le lame circolari Freud. Difficile poi far viaggiare un carico del genere soprattutto all’estero, «dove – spiega il responsabile sicurezza – i controlli sono rigidissimi. Impossibile capire però che direzione possano aver preso».
Al vaglio degli uomini dell’arma di Fagagna coordinati dal comandante il maresciallo Andrea Modesti anche quanto registrato dalle videocamere di sorveglianza. Un episodio che ha lasciato amareggiati i vertici della Freud azienda che comunque, allo stato attuale, gode di ottima salute.
«La nostra produzione va bene – conferma il responsabile sicurezza – e continuiamo a essere leader a livello mondiale, molto probabilmente la più grande azienda del settore con clienti prevalentemente nel Nord America».
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