Maxi gara per radiologia, il Tar nega la sospensiva alle tre imprese escluse

Contestata l’assegnazione dei punteggi e la commissione. La sentenza è attesa nell’udienza del 19 febbraio

Edoardo Anese
Una tac in una foto d'archivio
Una tac in una foto d'archivio

Si sblocca la partita legata all’affidamento del maxi-appalto della radiologia e dei servizi annessi dell’ospedale di Pordenone, dal valore di circa 50 milioni di euro. Il Tar ha respinto l’istanza cautelare presentata dalla cordata E-Health srl, Policlinico Città di Udine spa e Centro Medico Esperia srl – rappresentata dai legali Andrea Cabrini e Vincenzo Barrasso – con la quale chiedevano di sospendere l’aggiudicazione del servizio al raggruppamento tra le imprese Fora, Techosp e Centro di medicina, difese dagli avvocati Giorgio Conti e Luca De Pauli. L’Asfo si è affidata al legale Rino Battocletti. Il giudice, tuttavia, si riserva la decisione definitiva all’esito della prossima udienza, fissata a Trieste il 19 febbraio. Ma quali sono i motivi che hanno portato il Tar a negare la sospensiva presentata dalle tre imprese?

La cordata che ha presentato ricorso contestava le modalità di assegnazione dei punteggi sull’offerta presentata dalle imprese, alla quale è stato applicato uno sconto base del 30% più ulteriori ribassi per alcune prestazioni.

Il Tar ha risposto sottolineando che la modalità adottata dall’Asfo è legittima e viene spesso utilizzata in appalti di questo tipo. Il secondo aspetto che ha mosso il ricorso è legato al rapporto tra il monte ore presentato dalla cordata vincitrice e l’offerta economica, ritenuto non sostenibile. Il Tar, a seguito delle valutazioni del caso, ha evidenziato il contrario. Infine, la cordata contestava la commissione che valutava i punteggi della gara, ritenendola priva di esperti del settore. Anche in questo caso, il tribunale, dopo i dovuti accertamenti, non ha accolto la contestazione delle imprese.

Sulla questione è intervenuto il direttore generale dell’Asfo Giuseppe Tonutti. «Alla luce di quanto disposto dal Tar – ha dichiarato –, potremmo già procedere all’affidamento del servizio alla cordata aggiudicatrice. Tuttavia, attenderemo l’udienza del 19 febbraio, con la speranza di porre la parola fine a questo capitolo e partire col servizio».

Il ricorso era stato presentato i primi giorni di agosto, a poco più di un mese dalla determina di aggiudicazione del servizio. La prima determina per l’affidamento risaliva a 11 mesi prima e comprendeva il servizio di esecuzione-refertazione di prestazioni radiologiche ed ecografiche, compresa la fornitura delle apparecchiature e dei servizi correlati, per 60 mesi con previsione di eventuale rinnovo.

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