Medici di base e specialisti insieme al Cap di Manzano

MANZANO. «L’attività dei Centri di assistenza primaria è l’attuazione concreta di una delle parti fondamentali della riforma sanitaria regionale». La presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha “battezzato” con queste parole il Cap di Manzano, inaugurato formalmente ieri nella sede distrettuale di via Drusin e già operativo dallo scorso ottobre.
Il centro serve i Comuni diButtrio, Premariacco, San Giovanni al Natisone, Corno di Rosazzoe Manzano, per un’utenza complessiva di oltre 24mila abitanti. La struttura, come le altre “gemelle” già attivate in regione, offre anzitutto un servizio di orientamento per gestire al meglio i problemi di salute della persona. La contemporanea presenza dei medicidi medicina generale (hanno sin qui aderito in quattordici) e degli specialisti, integrati in un modello organizzativo che li vede condividere le fasi di cura del paziente, viene incontro alle esigenze delle fasce più fragili, come i malati cronici e gli anziani.
I locali, rinnovati nel 2011 e attrezzati negli ultimi mesi con strumentazione all’avanguardia (un ecografo e uno spirometro su tutti), ospitano ambulatori specialistici di oculistica, odontoiatria, ortopedia, dermatologia, chirurgia, chirugia vascolare e diabetologia, oltre a spazi dedicati al percorso nascita. Anche grazie all’apertura prolungata garantita (dal lunedì al venerdì sono dodici le ore di servizio, dalle 8 alle 20, mentre il sabato il centro è aperto dalle 8 alle 10), il Cap punta a ridurre il numero di accessi alle strutture ospedaliere, che dovranno sempre più diventare mirate al trattamento dei pazienti acuti, come ha evidenziato il direttore sanitario dell'Azienda sanitaria universitaria integrata (Asui) di Udine, Giampaolo Canciani.
Particolare soddisfazione è stata espressa dall’assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca, che ha sottolineato come i Cap rappresentino la miglior risposta a chi parlava della riforma sanitaria come di un libro dei sogni. «Stiamo portando avanti – ha affermato Telesca – un’idea nuova di gestione della salute dei cittadini che prevede un sistema nel quale i Cap non siano solo un luogo fisico, ma un modo di lavorare dove tutti gli operatori dialogano confrontandosi fra di loro». Il direttore generale dell’Asui di Udine, Mauro Delendi, ha messo in rilievo il valore aggiunto dell’organizzazione del Cap, ovvero quello «di far parlare ai medici un linguaggio comune: in questo modo riusciamo a fare squadra e non competizione».
«Abbiamo avviato un vero cambiamento culturale: la realizzazione di una riforma attraverso la quale, grazie anche ai Centri di assistenza primaria, non è più il cittadino che gira attorno alla sanità, ma è il sistema sanitario che deve girare intorno ai nostri cittadini», ha aggiunto Serracchiani, che ha poi visitato la struttura, accompagnata dal direttore del Distretto sanitario di Cividale, Luigino Vidotto. La presidente ha poi indicato nella prevenzione «uno dei prossimi progetti da portare avanti nei Cap, anche attraverso una costante opera di informazione rivolta ai cittadini ».
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