Medici e infermieri, c'è l'accordo con la Regione: premi agli eroi che hanno combattuto il Covid19

UDINE. Si è chiusa con un accordo la partita dei premi al personale sanitario impegnato i prima linea nell’emergenza Covid. L’intesa è stata siglata dall’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, e le organizzazioni sindacali di rappresentanza dei medici e dirigenti e quelle del comparto (infermieri, tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia, operatori socioassistenziali, amministrativi ecc.).
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La firma rende quindi disponibili le risorse dedicate, ovvero 16 milioni di euro delle Rar (Risorse aggiuntive regionali) a cui si sommano 9 milioni provenienti dallo Stato e 2 milioni aggiuntivi deliberati dalla giunta Fvg, che verranno ripartiti tra il personale che effettivamente ha lavorato durante i mesi dell’emergenza (tra marzo e maggio) esponendosi al rischio Covid. Il valore del premio oscilla tra 500 e 1.500 euro per il personale del comparto, articolato su 5 fasce a seconda dei turni di lavoro, straordinari e rischio, e tra 1.000 e 1.500 euro, ripartiti su tre fasce, per il personale medico.
È stata lunga e complessa la trattativa, avviata ancora a giugno, per definire un accordo «che comprendesse tutti i colleghi che si sono impegnati durante l’emergenza - spiega Nicola Cannarsa della Fp Cisl -, con un riconoscimento maggiore a coloro che maggiormente sono stati esposti al rischio Covid 19» sia per l’attività svolta in reparti dedicati, sia per la presenza in servizio. Altro caposaldo che era stato specificatamente richiesto dall’assessore Riccardi, era che l’accordo «premiasse, in maniera eticamente uguale, tutti coloro che erano stati impegnati nell’emergenza», a prescindere dall’inquadramento. Alla fine l’obiettivo è stato centrato e il risultato è stato raggiunto.
«E’ stato un lungo lavoro - è il commento dell’assessore alla Salute Riccardi - ma alla fine vedere che circa quattro mila dipendenti del servizio sanitario pubblico vedranno premiato il loro sforzo e la messa a rischio della propria salute, secondo me è molto importante. Così come lo è il riconoscimento dovuto a chi effettivamente è stato in prima linea, e non a “pioggia”, come qualcuno avrebbe voluto...». L’intesa raggiunta con i sindacati riguarda non solo la premialità Covid - aggiunge l’assessore - ma anche le Rar, ovvero le risorse aggiuntive regionali, legate a specifici progetti aziendali».
Lo definisce un «buon accordo» anche Massimo Bevilacqua, segretario regionale Fp Cisl. Opinione condivisa unitariamente anche con Orietta Olivo, segretari generale regionale Fp Cgil, e Luciano Bressan, alla guida della Fpl Uil, che si ritengono «sufficientemente soddisfatti per il passo avanti, dando così un importante risposta a tutti i lavoratori del sistema sanità. I fondi sono stati ripartiti tra le rispettive aziende regionali - aggiungono i segretari -, quindi ci aspettiamo ora una rapida attivazione dei tavoli contrattuali aziendali. Non è più possibile tollerare ritardi, i lavoratori aspettano risposte concrete e immediate. Tutte le parti dovranno fare uno sforzo maggiore per confrontarsi fra loro con una visione diversa rispetto al passato».
La nota unitaria delle tre organizzazioni si chiude con l’apprezzamento «per l’apertura dimostrata dalla direzione centrale Salute, auspicando una serena e costruttiva continuità nelle relazioni sindacali».
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