Medicina del futuro, in sala operatoria i medici con un visore

Udine, ideato da sei giovani con il primario Skrap uno speciale strumento che guiderà il neurochirurgo negli interventi al cervello

UDINE. Realtà aumentata in sala operatoria: a guidare occhi e mani del neurochirurgo arriva il visore che consentirà di operare il cervello con maggiore precisione.

La nuova sfida della tecnologia sfonda la porta dell’ultima frontiera del virtuale ed è tutta locale, opera di Nucleode, startup goriziana, fondata nel 2017 da un gruppo di sei giovani brillanti laureati e laureandi nei settori di medicina e chirurgia, ingegneria, informatica, graphic design e comunicazione per promuovere l’innovazione tecnologica nella sanità sotto la guida del ceo Daniele Piccolo – medico e ingegnere laureatosi a Udine e poi con esperienza a Pittsburg – e il reparto di Neurochirurgia dell’ospedale di Udine Santa Maria della Misericordia, diretto dal luminare Miran Skrap, conosciuto in tutta Europa per i suoi interventi chirurgici al cervello con paziente anestetizzato, ma cosciente e sveglio.

Il progetto si chiama Kiron e consiste in un visore che consente di sfruttare le potenzialità della realtà aumentata come strumento neurochirurgico per facilitare il lavoro dei medici.

«Questa tecnologia tridimensionale – spiega Piccolo – potrà essere impiegata sia in fase preoperatoria, così da valutare il miglior approccio per il paziente, sia nel corso dell’intervento, fornendo al medico maggiori informazioni e garantendo sempre totale visibilità del campo chirurgico, che può migliorare l’estensione di resezione di una neoplasia e la preservazione delle strutture anatomiche non interessate dal processo patologico».

Grazie alla ricostruzione tridimensionale all’interno del paziente, mediante propri algoritmi di computer-vision altamente innovativi e il confronto delle immagini diagnostiche, sarà possibile la ricostruzione olografica con la reale anatomia cranica del paziente.

Al momento si tratta solo di un progetto, ma a metterci gli occhi è stata nientemeno che la società Barco, multinazionale belga leader nel settore della grafica digitale 3d, simulazione e intelligenza artificiale applicata anche alla biomedica, che potrebbe studiare una soluzione per perfezionarlo e distribuirlo a livello mondiale.

Una delegazione di tecnici, con il responsabile della ricerca e sviluppo Johan Fornier e lo scienziato Ronny Van Belle, ha fatto tappa a Udine e con l’assistenza dell’ingegnere Flavio Chianese è stata ospite di Nucleode e dell’ospedale friulano.

Barco, che ha sede a Kortrijk (Belgio) e ha già collaborato per progetti in regione, potrebbe essere il vettore per una collaborazione strategica per lo sviluppo di tecnologie che secondo il professor Skrap «avrebbero un impatto straordinario nel mondo della neurochirurgia e non solo».

A breve l’azienda si esprimerà sulla possibilità o meno di continuare – assieme – il progetto e al momento, non esistendo un mercato di riferimento, non è semplice quantificare il prezzo che, sicuramente, solo per lo sviluppo dello strumento richiede oltre un milione di euro.


 

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