Medicina riabilitativa A Sacile parte il nuovo reparto

SACILE
Lunedì 26 settembre prenderà il via nella sede ospedaliera di Sacile l’attività di degenza riabilitativa intensiva. Previsto il trasferimento dei posti letto di degenza riabilitativa attualmente ospitati nell’ospedale di Pordenone così di fatto avviando la realizzazione del polo riabilitativo aziendale presso la sede sacilese. La nuova struttura troverà spazio nell’ala est del terzo piano del padiglione Meneghini. Per l’attività riabilitativa, inoltre, sarà utilizzata una nuova palestra ospitata al secondo piano dello stesso padiglione.
A regime i posti letto dedicati alla degenza riabilitativa intensiva saranno 15 così come previsto dal Piano regionale della riabilitazione. La direzione sarà affidata al responsabile della Medicina riabilitativa dell’Azienda ospedaliera pordenonese, di cui Sacile é sede aggregata, il fisiatra Fabio Sartor.
L’accesso al nuovo reparto é previsto principalmente per pazienti affetti da patologie neurologiche (per esempio esiti di ictus) o da patologie di natura ortopedica (per esempio chirurgia protesica o traumatologica). Particolarmente soddisfatto del progetto “Riabilitazione a Sacile” il primario Giorgio Siro Carniello che continuerà a mantenere la direzione della Medicina di Sacile con 23 letti tra acuti e post-acuti. «Il progetto – commenta – appare particolarmente lungimirante non solo perché potrà garantire, in un contesto edilizio e ambientale di pregio, una risposta ai bisogni emergenti e solo parzialmente soddisfatti di una popolazione che invecchia ma anche perché potrà ulteriormente promuovere quel processo di integrazione interprofessionale troppo spesso rimasto una mera enunciazione di principi, diffusi e reiterati negli atti di indirizzo e di programmazione ma scarsamente applicati».
In questo contesto progettualle, infatti, é prevista una équipe di tipo interdisciplinare riabilitativo-internistica. «All’équipe internistica – spiega il dottor Carniello – assolverà a tutti i compiti clinico-assistenziali della Medicina per acuti e post-acuti e garantirà la consulenza internistica e la copertura delle guardie notturne e festive dell’area riabilitativa propriamente detta. Al fisiatra, supportato dall’intera équipe riabilitativa, spetterà invece la responsabilità del progetto riabilitativo individualizzato, della diagnosi riabilitativa e della elaborazione dei vari programmi riabilitativi di tipo intensivo e dell’attivazione delle eventuali consulenze multiprofessionali. Ancora una volta – conclude Carniello –, Sacile mira a configurarsi come il luogo della ricomposizione e della integrazione delle culture, delle competenze e delle responsabilità dei servizi sanitari e sociali, nel rispetto dell’unitarietà e della centralità della persona».
Mario Modolo
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto