Medico picchiato: voleva aiutare una donna

UDINE. Colpito alla testa e scaraventato a terra per aver cercato, prima, di aiutare una donna e, poi, di fotografare l’uomo che lo stava minacciando e insultando. Il dottor Massimiliano Degenhardt venerdì scorso è stato aggredito in viale Leopardi ed è finito in ospedale pieno di contusioni. Il suo aggressore è stato identificato dalle forze dell’ordine.
«La pattuglia è arrivata – racconta stupito e contrariato il noto specialista che risiede a Ronchi dei Legionari, dove ha anche un altro studio –, gli operatori hanno chiesto i nomi a me e a lui e poi non è successo assolutamente nulla. E questo non è normale. Credevo – sottolinea – che aggredire una persona sulla pubblica via fosse un reato».
Erano da poco passate le 20 e il dottor Degenhardt era appena uscito dal suo studio medico – che si trova al civico 92, a due passi dalla stazione delle corriere – insieme alla sua segretaria. Mentre si avviava verso l’auto, ha notato un uomo che stava lanciando una bottiglia di vetro.
«I cocci sono finiti sull’asfalto – racconta – e c’era anche il collo rotto della bottiglia. Proprio in quel momento stava sopraggiungendo in bicicletta una donna di mezza età che indossava la gonna. E così, temendo che potesse cadere e ferirsi, mi sono messo a spostare i cocci con il piede, in modo che andassero verso il ciglio della strada e non creassero pericolo. Ma un individuo che non conoscevo mi si è avvicinato e, infastidito, mi ha chiesto "Che fai?" e ha cominciato a insultarmi. A quel punto, ingenuamente, ho afferrato il telefonino, volevo difendermi».
Ma la situazione è peggiorata ulteriormente. «Cosa? Mi vuoi fotografare»? ha urlato il lanciatore di bottiglie che è poi passato alle vie di fatto.
«Mi ha colpito alla testa con una sorta di ceffone che mi ha fatto cadere. Finendo a terra mi sono procurato un trauma all’anca. I medici che mi hanno visitato hanno formulato una prognosi di dodici giorni. Sul momento non mi sembrava di essermi fatto molto male – precisa –, ma il giorno dopo sono dovuto andare al pronto soccorso perché zoppicavo».
Il dottor Degenhardt è poi andato a formalizzare una denuncia alla stazione carabinieri di Ronchi dei Legionari.
E ancora non riesce a capacitarsi di quanto è capitato: «Credo che se Udine vuole continuare ad essere annoverata tra le città civili – commenta – dovrebbe correre ai ripari. Non è possibile che le strade siano in mano ai balordi. E non è possibile che un ubriaco abbia il diritto di sporcare la strada, creando anche pericoli per i passanti, senza che succeda nulla».
Lo studio medico è aperto da 5 anni in viale Leopardi.
«Finora – riferisce ancora il dottor Degenhardt – non ci era accaduto nulla. Ma a dire la verità molti pazienti mi dicono di non voler venire con il buio proprio per non correre il rischio di fare brutti incontri. Ed è un peccato perché a suo tempo scelsi (e come me molti altri professionisti) viale Leopardi perché è una zona servita dai mezzi pubblici e raggiungibile comodamente anche dalle persone anziane».
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