Mendicanti, a Udine arrivano le unità di strada FOTO

Al via il progetto contro lo sfruttamento degli accattoni. La Caritas diocesana: «Servirà a conoscere le storie degli invisibili»

UDINE. Delle unità di strada per stabilire un contatto con i mendicanti. Per capire chi sono, quanti, da dove vengono e, eventualmente, se c’è qualcuno che li sfrutta. A formare questi nuclei in città sarà la Caritas diocesana, grazie a un progetto finanziato dalla commissione europea e gestito dalla regione Veneto.

«C’è la necessità di approfondire il fenomeno», dice Laura Pensa, dal 2008 referente per le vittime di tratta all’interno dell’organismo pastorale udinese. E aggiunge: «L’ordinanza è sicuramente il tentativo di dare una risposta a una situazione difficile, ma come Caritas vogliamo capire il problema alla radice».

L’ordinanza Il provvedimento “anti-accattoni” è stato annunciato lunedì sera da Furio Honsell. Il sindaco, sollecitato in consiglio comunale da Vincenzo Tanzi (Pdl), ha precisato: «La mendicità non è un reato e dunque non è di per sé perseguibile».

Tuttavia il primo cittadino intende intervenire a breve con un’apposita ordinanza per arginare il fenomeno nelle zone “di passaggio”. Il riferimento è probabilmente alle aree adiacenti a supermercati, ospedali, stazioni, cimiteri, biblioteche e musei. «Sono in attesa di ricevere la bozza dalla Polizia municipale e il successivo parere dell’ufficio legale», ha precisato ieri Honsell dalle colonne di questo giornale.

Il progetto europeo Sempre entro l’estate dovrebbe partire la “mappatura scientifica” del fenomeno che riguarda tutto il Nordest e coinvolge direttamente la Caritas diocesana. «Stiamo aspettando dagli uffici comunitari l’arrivo della convenzione in regione Veneto», chiarisce dagli uffici di via Treppo la responsabile Laura Pensa.

L’iniziativa si chiama “Stop for beg” e può contare di un budget di quasi 270 mila euro, di cui oltre 242 mila di finanziamento europeo e il resto, poco più di 27 mila euro, co-finanziato per di più dal Veneto (che coordina il progetto, ndr) e dai vari partner. Tra questi ci sono anche la Regione Fvg, le associazioni Etnoblog (Trieste) e Nuovi Vicini (Pordenone), nonché appunto la Caritas diocesana.

Le unità di strada «L’idea è di mettere delle unità di strada su tutto il Triveneto, specie nei capoluoghi, per capire l’entità del fenomeno attraverso delle interviste da fare ai mendicanti», spiega ancora Laura Pensa. In pratica, degli operatori appositamente formati lavoreranno con delle schede di rilevazione standard per cercare di trarre più informazioni possibili dagli accattoni e, se necessario, per aiutarli a uscire dalla tratta. Quello dello sfruttamento degli accattoni è un tema più volte sollevato anche dai politici.

«Bisogna smantellare le strutture criminose a capo del traffico dei questuanti», ha dichiarato il consigliere della Lega Nord Mario Pittoni. E che dietro i mendicanti ci siano degli sfruttatori è un’ipotesi non troppo remota: in un recente convegno per promuovere il progetto europeo è emerso che un mendicante davanti a un supermercato «può “fruttare” dai 60 ai 90 euro al giorno».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto