Mette in fuga il rapinatore e scopre che è suo amico
L’imprenditore Domenico Zanini, titolare di due concessionarie d’auto in città, sorpreso sulla porta di casa
È l’ultima cosa che si sarebbe aspettato in vita sua, anche se come imprenditore aveva subìto una dozzina di anni fa un’altra rapina. Ma quando ha scoperto che il ladro con il viso nascosto da un cappello che gli puntava addosso una pistola giocattolo sull’uscio di casa era il suo amico Davide Picco, promotore finanziario e già funzionario della Banca del Friuli, a Domenico Zanini è cascato il mondo addosso. Zanini, 64 anni, da oltre quaranta commerciante di automobili è titolare in via Cividale, a San Gottardo, di due notissimi autosaloni. Chi conosce l’autore del mancato colpo dichiara che «l’uomo ha agito in preda alla disperazione, sicuramente stava attraversando un brutto periodo di stress». Parenti e amici non riescono a immaginare altre motivazioni alla base della tentata rapina messa in atto, ieri mattina. Il promotore aveva atteso che l’imprenditore – titolare della concessionaria Renaut “Autonord-Fioretto” e della “Emmecar” concessionaria Nissan, entrambe di via Cividale, a Udine – uscisse dall’appartamento in cui abita, al quinto piano di un elegante condomionio in vicolo Concavo, in pieno centro a Spilimbergo. Come ogni mattina, infatti, anche ieri Zanini era uscito di casa alle 7.50 per recarsi al lavoro, nel capoluogo friulano. Davanti all’uscio di casa, però, ieri aveva trovato ad aspettarlo un uomo con il volto travisato da una sorta di cappello, che gli puntava contro una pistola (che poi si è scoperto essere giocattolo). Senza pensarci due volte, l’imprenditore ha subito reagito, gridando a gran voce «al ladro, aiuto». Il rapinatore, spaventato e probabilmente resosi anche conto di ciò che aveva appena fatto, era quindi scappato di corsa lungo le scale, abbandonando il copricapo e la pistola giocattolo. Inizialmente Zanini non aveva riconosciuto Picco, che conosceva per motivi professionali. Soltanto in un secondo momento, infatti, l’imprenditore ha compreso l’identità dello sconosciuto rapinatore, il quale non ha trovato parole per spiegare e giustificare il suo gesto. «Scusami - ha detto all’amico - sono disperato» gli avrebbe detto poco dopo. Richiamato dalle urla del titolare delle concessionarie, un altro condomino aveva nel frattempo raggiunto i due, rimanendo anch’egli sconcertato nello scoprire il volto del mancato rapinatore. Davide Picco è stato arrestato poco dopo dai carabinieri della stazione di Spilimbergo, alla guida del comandante Gianpaolo Ginoretti, e accompagnato in carcere con l’accusa di tentata rapina. Dell’episodio è stato informato il sostituto procuratore Giorgio Cozzarini. Picco, per anni funzionario della Banca del Friuli di Spilimbergo, dal 2000 lavora come promotore finanziario (insieme con il collega Franco Pellegrino gestisce lo studio di corso Roma). Forse all’origine del suo gesto vi era una difficoltà economica che gli aveva fatto perdere la fiducia nel futuro. «Si è trattato di un’azione dettata dalla disperazione – ha affermato il suo legale, l’avvocato Paolo Bortolussi –. Se non fossero stati chiamati i carabinieri la situazione si sarebbe risolta tra di loro». L’udienza di convalida dell’arresto si terrà probabilmente domani.
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