Mette salsicce surgelate nell’olio bollente e si ustiona

Giovane donna udinese soccorsa dal 118 e medicata per bruciature alle braccia e al volto. Nella zona di via San Paolo intervengono anche i carabinieri

UDINE. Infortunio domestico mercoledì pomeriggio in un’abitazione del quartiere di San Paolo, a Udine.

Una giovane, dopo aver messo alcune salsicce surgelate in una pentola con olio bollente, è stata raggiunta alle braccia e al volto da schizzi incandescenti.

E’ accaduto pochi minuti prima delle 19. La donna, che è rimasta cosciente, è riuscita a chiedere aiuto ed è stata soccorsa da personale del 118.

Trasferita in ambulanza al pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia, la paziente è stata poi medicata nel reparto di chirurgia plastica per le ustioni.

Hanno effettuato accertamenti sull’accaduto i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Udine. I militari si sono recati all’ospedale per parlare direttamente con la persona ferita e chiarire la dinamica dell’infortunio.

Il dottor Elio Carchietti, direttore della Centrale operativa 118 e dell’elisoccorso chiarisce come mai il contatto tra un cibo surgelato e l’olio bollente provoca una sorta di deflagrazione in cucina.

«Quando un cibo congelato viene immerso in un contenitore con olio bollente - sottolinea l’esperto - entrano in contatto due liquidi differenti per quanto riguarda il “punto di ebollizione”, ossia la temperatura da raggiungere per cominciare a bollire.

L’acqua, com’è noto, bolle a 100 gradi, comincia cioè a trasferirsi dallo stato liquido allo stato gassoso (e fa appunto le bolle nella pentola). L’olio invece bolle (in maniera meno vistosa rispetto all’acqua) a 300 gradi. Tale differenza di temperatura di ebollizione - prosegue il dottor Carchietti -, è la causa di incidenti domestici anche gravi che possono verificarsi tra le mura domestiche.

Ecco cosa succede, dunque, quando si mette un cibo surgelato in una pentola con olio bollente: si libera l’acqua surgelata che, entrando in contatto con l’olio caldissimo, si porta repentinamente sopra i 100 gradi e vaporizza all’istante generando un fenomeno molto simile ad una deflagrazione, per effetto del passaggio rapido dell’acqua dallo stato liquido allo stato gassoso».

Come precisa il direttore del 118, «tale fenomeno è immediato e violento cosicché le bolle d’acqua sollevano e fanno quasi esplodere l’olio trasferendolo fuori della pentola e colpendo le persone che si trovano nelle vicinanze. Il pericolo di ustioni anche gravi è proporzionale alla vicinanza delle parti del corpo alla pentola che contiene olio bollente. Per fortuna - conclude l’esperto -, quando l’olio colpisce la vittima, anche grazie al raffreddamento che subisce per lo stesso effetto della deflagrazione, ha perso molta parte della sua temperatura di ebollizione, per cui le ustioni possono risultare nella maggior parte dei casi comprese fra il 1° e il 2° grado».

Infine, ecco il consiglio medico in caso di emergenza: nell’immediato la vittima deve raffreddare immediatamente le ustioni con acqua (non ghiacciata) senza applicare alcuna pomata o altre sostanze e coprirle con garze o tessuti puliti umidi in attesa dell’arrivo del 118.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto