Michela, Elena e Giulia: sono le studentesse più brave del "Bertoni"

UDINE. Determinate, diligenti e preparate. Si chiamano Michela Sclabi, Giulia Sassara ed Elena Mariuzza e sono i tre cento (Sassara ha ottenuto anche la lode) del Bertoni. L’Istituto di viale Cadore, conclusi gli esami di Stato, punta a settembre, ponendo l’attenzione sugli studenti che torneranno a scuola. Non c’è dubbio, infatti, che gli iscritti del liceo – sono 215 – ritroveranno i loro banchi.
«Abbiamo spazi per tutti, anche tenendo conto di un distanziamento di oltre un metro – spiega Gabriele Ragogna, coordinatore didattico di tutte le scuole del Bertoni –. Per questo ci candidiamo a offrire una sorta di sostegno sociale: qualora ci siano studenti che rischiano di non trovare spazio in altri istituti udinesi, segnaliamo che abbiamo ancora disponibilità di qualche posto».
Sugli aspetti organizzativi l’Istituto ha iniziato a lavorare molto tempo fa. «Ci siamo mossi in anticipo, ad aprile, con le prime indicazioni del Ministero e del Comitato scientifico – afferma il professore – e da allora, rimanendo sempre aggiornati alle linee guida, abbiamo organizzato gli spazi e posizionato i banchi alla giusta distanza». L’idea è quindi di ripartire a settembre così, «in un’atmosfera di serenità pedagogica, nel rispetto delle regole».
I ragazzi si ritroveranno in una scuola sicura. «Oltre alle aule abbiamo anche l’opportunità di usufruire di spazi all’aperto e di laboratori e di suddividere i punti di accesso e uscita tra i vari ordini» afferma ancora Ragogna. E la didattica a distanza?
Verrà utilizzata per andare incontro alle esigenze dei ragazzi. «Chi dovrà stare a casa per ragioni di salute o legate a problemi di trasporto e orari potrà seguire la lezione svolta dal docente in presenza, collegandosi semplicemente con l’applicazione» conclude Ragogna.
Nemmeno il Bearzi, dove la maturità si è conclusa con un unico cento, quello di Marco Fantini, avrà problemi di capienza. Complessivamente, le scuole dell’istituto ospiteranno 1.080 iscritti.
«Le classi sono grandi a sufficienza per accogliere tutti i ragazzi – spiega il direttore, don Filippo Gorghetto –. Per i laboratori di computer dove non ci sono le distanze sufficienti, posizioneremo una parete di plexiglass tra gli schermi dei computer; mentre per ragazzi che frequenteranno i laboratori manuali metteremo a disposizione delle visiere, evitando così l’utilizzo prolungato delle mascherine».
Resta da risolvere, invece, la questione mensa. «Ci sono 150 posti in tutto quindi dovremo fare diversi turni – continua –: questo significa che potrebbe cambiare leggermente l’orario scolastico». —
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