Misha, la donna che salva gli agnelli dalle macellazioni di Pasqua

SAN GIORGIO DI NOGARO. «Salviamo gli agnellini dalle macellazioni pasquali. Più quote raggiungiamo, meno finiranno in pentola». È l’appello lanciato da Michela “Misha” Cossetto, animalista convinta, che lo scorso anno ha dato vita nella Bassa friulana all’associazione il “Sentiero di Ares”, un luogo “in famiglia” in cui accoglie cani terminali per dargli una morte dignitosa.
“Masha”, in attesa del secondo figlio, e il compagno Luca Miniussi, entrambi monfalconesi, vivono da diciotto mesi assieme alla figlia di pochi anni, vivono da circa diciotto mesi, assieme a una figlia di pochi anni, in una fattoria piena di animali in aperta campagna al confine tra Carlino e San Giorgio di Nogaro e insieme ad altri volontari si battono a difesa degli animali, tutti in genere, nutrie comprese.
Michela, ora sta portando avanti la sua battaglia nel tentativo di salvare quanti più agnelli, soprattutto maschi, dalle macellazioni in programma per i pranzi pasquali, andando negli allevamenti di tutto il Friuli e anche oltre, ad acquistarli grazie alle donazioni di tante persone. Gli agnellini hanno un prezzo di mercato di circa 5 euro al chilogrammo, per cui il loro costo è legato al peso.
«Trovarsi davanti a questi agnelli destinati al macello è un’esperienza orrenda – dice – . Se qualcuno volesse prendersi una pecora, prima che io me le porti tutte a casa, mi contatti. Ci sono maschi, femmine e agnelli di ogni età». A oggi sono una decina quelli salvati e dati in adozione, eccetto “Lana” e “Lupo”, due esemplari che vivono nella sua fattoria. Gli altri sono stati accolti (qualcuno da una fattoria didattica) un po’ in tutta la provincia.
“Masha” racconta che, quando è andata a prendere il primo agnellino, non sapeva quale scegliere tra tanti, allora ha detto alla figlia Kimey «scegli tu». «E siamo tornati a casa non con un agnello, ma con una specie di ippopotamo, “Lana”. Ma va bene così – dice – . “Lana” ha scelto come mamma adottiva “Noah” uno dei nostri cani. Abbiamo dovuto raddoppiare con “Lupo” perchè “Noah” non può continuare a vita a fare mamma pecora, per cui essendo un animale da gregge ora “Lana” ha compagnia. Straordinario il rapporto degli agnelli con mia figlia, scelta come compagna di giochi e di cui sono letteralmente innamorati».
«Dove deve vivere? Ha bisogno di una stalla o può stare anche fuori con un riparo? Basta un recinto? Ha bisogno di un cane per la compagnia?”. Sono le domande più frequenti della gente che non esperienza nella cura di questi animali, ma che disperatamente vuole salvarle da una fine certa.
Michela mette in guardia anche dai facili entusiasmi di tante persone generose perché per adottare un agnello si deve pensare prima di tutto che «questo crescerà e diventerà una pecora, ma anche che bisogna avere i requisiti legati alle norme dell’Azienda sanitaria per gli animali da reddito legate al benessere stesso degli animali».
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