Miss Friuli Vg cambia spiaggia: la finalissima a Sistiana mare

Domenica 25 l’incoronazione della più bella. Saranno assegnate 6 fasce regionali L’anno più difficile dello storico concorso nazionale, dopo 25 anni sfrattato dalla Rai

Sfrattate. Boh, chissà che c’è dietro l’eutanasia della miss 2013. Il «da dove tutto comincia» è chiaro; oscura, altresì, è la modalità. Tant’è che si fatica pure a metterle su un palcoscenico, ’ste povere ragazze. Ce ne sarebbe di Italia da sminuzzare nel Girmi, invece quella resta. Puzza, ma resta.

A quest’ora, nei decenni passati, Miss Friuli Venezia Giulia era già con la corona calata sulla zucca da quel dì. Per dirla tutta, in altri luoghi peninsulari è andata meglio, l’accoglienza è rimasta immutata, nonostante i proclami contro «la donna oggetto» innescati dalla politica.

Sì, prima la presidente Rai Tarantola, poi la numero uno della Camera, Boldrini. Il resto va a domino, un’inarrestabile cascata. Niente diretta tv, almeno per ora (il quartier generale della Miren ancora tace sulla finalissima), glamour ridotto all’osso, insomma, una specie di omicidio senza movente.

Il no di Lignano alla serata top dell’elezione friulgiuliana pare sia soltanto una questione di scarselle vuote, e va be’. Il patron Dario Diviacchi - nozze d’argento con Miss Italia e uno tenuto in palmo di mano dalla signora Patrizia - non ha avuto vita facile per ritagliare uno spazio scenico regionale degno di cotanta storia. Oltre settant’anni di concorso che, di fatto, hanno modificato la sostanza del costume italiano. Una data comunque c’è.

Domenica 25 a Sistiana mare, nello storico stabilimento Castelreggio, daremo un volto e un corpo a chi ci rappresenterà nell’ultimo step di una stagione bislacca. Grazie a Dio la vista sul mare è ancora gratis e un palco sbattuto sulla spiaggia ha sempre un suo perché romantico. Non sarà sfarzo hollywoodiano, le casse risuonano di vuoto e tocca fare al meglio con poco. Diviacchi non è certo uomo da farsi pigliare dall’ansia, l’esperienza è in surpluss e vedremo sicuramente uno show degno dello spirito antico. Oltre a Miss Friuli Vg, la giuria si concentrerà su altre sei fasce, ovvero Miss Cinema, Miss Eleganza, Miss Sportiva, Miss Deborah, Miss Sorriso, Miss In Gambissima. Presenterà Giulia Grilli.

L’incipit del gran rifiuto è un made Anna Maria Tarantola, che siede sulla poltrona in pelle più ambita della Rai. Miss Italia (assieme a L’isola dei famosi) «non rientra nel progetto della stagione». Punto a basta. Panico.

Dopo mezzo secolo sparisce una delle icone della tv di stato. Inutile scavare, la verità è un complesso groviglio incomprensibile a noi umani della strada. Non certo lo “sfruttamento” di ragazze under venti, perlopiù mute (dice Boldrini). È una furba copertura che in bocca a donne famose fa la sua figura.

Un Auditel poco confortante ha contribuito a porre una ics sulla pratica, ma bastava intimare all’organizzazione un veloce cambio di copione e tutto finiva lì. Chi di share vive deve tener conto di questo, d’accordo. Se fossero solamente i numeri, con un abile matematico si combinava. Rompere gli schemi non significa solamente strappare dal palinsesto una due giorni in prima serata, bensì iniettare un pericoloso virus nel sistema, infettando così svariate categorie di forza lavoro, costrette, ahiloro, ad affiancare la già corposa moltitudine di disoccupati.

In pochi mesi di martellamento, la Miss è diventata persino out, secondo i benpensanti moralisti modaioli, che si aggrappano con veemenza a quelle quattro cose innocue rimaste, evitando di mordere i veri cancri italiani. Tipico.

Le statistiche sbugiardano però i detrattori: pur sapendo di non finire nei salotti buoni e meno buoni dell’italian people post dinner, più graziose figliole degli scorsi anni hanno riempito il modulo d’iscrizione.

Guarda il caso, nell’anno della demolizione. Facciamo tesoro.

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