Molestie, assolto volontario Cri e ora nei guai finisce la vittima

Pordenone, riabilitato l’uomo rinviato a giudizio per le attenzioni sgradite verso un collega all’epoca minorenne. La procura indagherà sull’accusatore e la sorella. Possibile la contestazione della falsa testimonianza

PORDENONE. Era stato accusato di avere baciato e palpeggiato un collega minorenne ed imputato, di conseguenza, di violenza sessuale. Un volontario della Croce rossa del Friuli occidentale è stato assolto con formula piena dal tribunale di Pordenone; i guai, ora, si profilano per l’accusatore e la sorella, le cui dichiarazioni davanti ai giudici sono state trasmesse alla procura affinché valuti la sussistenza o meno del reato di falsa testimonianza.

Lo scorso autunno un volontario della Croce rossa del Friuli occidentale, di 37 anni, era stato rinviato a giudizio per l’ipotesi di reato di violenza sessuale nei confronti di un altro volontario, all’epoca dei fatti contestati minorenne.

Tre gli episodi che furono ricondotti all’uomo. Tre anni fa un volontario minorenne si era confidato con altre persone che frequentavano la Croce rossa. Aveva raccontato di particolari attenzioni - mai di violenza intesa come carnale - che un collega gli avrebbe rivolto.

Parevano confidenze destinate a restare tra volontari. Invece, alcuni di loro avevano riferito il colloquio, vista la delicatezza della questione, al loro responsabile. Il quale aveva inviato una segnalazione in procura.

Era stata aperta un’indagine. Gli inquirenti avevano sentito i “confidenti” del minorenne. Non erano stati testimoni delle vicende raccontate dal volontario, avevano solo potuto ribadire quanto lui asseriva di avere subito.

Gli inquirenti avevano raccolto anche la testimonianza della presunta vittima degli abusi: la quale, però, non aveva inteso parlare, tantomeno sporgere querela. Erano stati sentiti anche i suoi genitori: caduti dalle nuvole, non sapevano nulla.

L’iter giudiziario nel frattempo aveva fatto il suo corso e, dopo la conclusione delle indagini, il caso era approdato davanti al giudice per l’udienza preliminare, che aveva rinviato a giudizio il volontario della Cri accusato di violenza sessuale.

Il processo, davanti a un collegio di tre giudici (presidente Eugenio Pergola, a latere Monica Biasutti e Patrizia Botteri), era cominciato a dicembre.

L’imputato era difeso dall’avvocato Laura Ferretti e si era sempre dichiarato innocente. L’accusa parlava di baci dati e tentati e di palpeggiamenti nelle parti intime.

Dopo l’escussione dei testimoni e l’interrogatorio dell’imputato, ieri il verdetto.

Il volontario della Croce rossa – rimasto nel frattempo in servizio proprio in attesa della sentenza – è stato assolto perché il fatto non sussiste. Il tribunale ha altresì inviato gli atti alla procura per quanto dichiarato sia dalla presunta vittima sia dalla sorella. Sarà quindi una ulteriore indagine a chiarire se i due abbiano dichiarato o meno il falso davanti ai giudici.

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