“Monta Western” i migliori cowboy sono quelli friulani

Hanno dominato diverse categorie dei campionati italiani Una disciplina in espansione riconosciuta dalla Federazione
Di Davide Vicedomini

Metti un paio di jeans, una camicia a maniche lunghe, la cravattina, degli stivali da lavoro e un cappello in testa: è la moda della «Monta Western», una passione prima che uno sport. Centinaia i cowboy friulani che ogni anno conseguono risultati eccellenti nelle diverse discipline.

Andare a cavallo, come eravamo abituati a vedere nelle pellicole americane, è diventata anche una forma di turismo anche dalle nostre parti: le passeggiate lungo i sentieri e le ippovie e la ricerca delle malghe fanno parte ormai di un itinerario consolidato che attira cavallerizzi da ogni parte d’Italia.

La Monta Western non è il rodeo, non è fisicità, non è la “sfida” per restare aggrappati alla sella per più di 8 secondi contro il cavallo selvaggio. La Monta Western, disciplina riconosciuta dalla Federazione italiana turismo equestre (Fitetrec - Ante), è soprattutto fair play, eleganza, affiatamento con il cavallo: è su queste basi che la giuria di una gara dà i voti. E che i migliori cowboy d’Italia siano i friulani è ormai un dato di fatto. Agli ultimi campionati nazionali di Monta western, categoria “performance”, organizzati a Casale sul Sile su 22 binomi friulani (cavallo e mandriano) presenti (11 della scuderia del Circle V Farm di Cividale e 11 della scuderia LA 104 di San Daniele), ben 19 sono andati a medaglia. Per la classifica “All Around” il Friuli si è accaparrato ben 2 dei 5 titoli in palio a livello nazionale: Galoppi Katarzyna si è aggiudicata il titolo di Champion per la categoria “Novice Amateur” e Mauro Vecchiutti, preparatore dei cavalli e dei ragazzi del Circe V Farm e punto di riferimento del settore agonistico, ha conquistato la categoria Open. A segno sono andati anche Samuele Domenis, Sofia Mauro, Giulia Della Rovere, Anna Bertozzi, Laura Tropina, Mara Bortoletto, Giulia Gori, Devid Ceschia, Davide De Monte, Federico Gallucci, Luca Cozzo, Riccardo Trigatti, Verena Zanchetta, Federica Mulloni, Annalisa Ghellere, Kascia Galoppi, Giulia Bernardis e Francesca Bergamo.

E dando un’occhiata ai nomi ciò che balza all’occhio è il numero di “amazzoni” che si cimentano in questa disciplina, a dispetto del rodeo, più improntata alla monta maschile. Nella categoria performance la differenza la fa proprio la presentazione del binomio, l’aspetto del cavallo e la cura dell’abbigliamento di chi lo accompagna, l’atteggiamento e l’affiatamento. Il cavallo, insomma, durante gli allenamenti e poi in gara, diventa «un compagno di vita»; un tutt’uno con il cavaliere. Ecco perché la Monta Western appassiona tutti, anche i più piccoli, che già a 12 anni possono conseguire un patentino dopo un esame teorico e pratico e che possono svolgere gare purchè ci sia l’uso del caschetto e della “tartaruga” di protezione. E nemmeno la crisi economica pare aver scalfito questo sport: i cavalli sono in comodato gratuito e l’abbigliamento non è per nulla costoso.

E poi c’è il reining, pratica della Monta western più portata per cavalieri “maturi” che si differenzia dalla “performance” per la velocità, la precisione e la difficoltà delle manovre. Qui il 18enne Leonardo Passelli sta sbaragliando la concorrenza: in cinque gare lo scorso anno si è classificato sempre al primo posto, ottenendo il titolo di Champion e alle finali nazionali ha ottenuto un terzo e un quarto posto. Il reining in questo caso diventa un vero e proprio lavoro.

Prossimi appuntamenti per chi vorrà avvicinarsi al selvaggio mondo western friulano l’8,9,10 luglio a Cividale in via Firmano e da Mondelli Stable a Talmassons l’11 settembre.

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