Moretti-mania, a ruba i pezzi del collezionista

POZZUOLO. Vanno a ruba i ricordi della birra Moretti: bicchieri e manifesti, vassoi, insegne pubblicitarie di ogni epoca e dimensione paiono essere diventati l’ultima chicca. Ne sa qualcosa Andrea Germano di Terenzano, che da molti dei suoi 62 anni è appassionato collezionista di “breweriana”. La Moretti-mania è destinata a diffondersi ancora di più in seguito alla pubblicazione del libro, già ristampato dall’editore Gaspari, “La birra Moretti da Udine al mondo – 130 anni di una dinastia imprenditoriale”, scritto da Luigi Menazzi Moretti, discendente degli imprenditori che condussero il fortunato birrificio udinese.
Quanto agli oggetti prodotti per la Moretti, più rari sono e più sono ricercati e naturalmente costosi. Si comprano o si scambiano infatti per arredare casa o semplicemente per mostrarli con orgoglio agli amici. Germano ne ha centinaia, ricevuti in dono o acquistati mentre lavorava per la Moretti (installava impianti per la mescita nei bar e nelle birrerie) e anche dopo, seguendo la passione che ancora lo porta in giro per i mercatini di mezza Italia, da Piazzola sul Brenta a Imola, Reggio Emilia, Novegro (Mi). Di boccali, etichette, sottobicchieri, calendari ce n’è una quantità sugli scaffali di Germano, il quale mostra con orgoglio in particolare i bicchieri con i pugili neri, che non piacquero agli Inglesi durante l’occupazione tanto che li fecero eliminare. Un’insegna col Baffone in latta smaltata può valere anche 3 mila euro. L’ex addetto della Moretti ha aderito recentemente all’associazione di collezionismo birrario “Il barattolo”, proponendo lo scambio di suoi pezzi doppi e tripli: è stato in poche ore sommerso da decine di contatti.
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