Morso dal ragno violino, rischia la morte

Un pensionato ricoverato d’urgenza. I medici, con il supporto del centro antiveleni, sono riusciti a bloccare la necrosi

MONTEREALE VALCELLINA. Il primo agosto si è svegliato con il braccio destro arrossato, dolorante e con tre puntini bianchi: è stato l’inizio di una vera e propria odissea che non si è ancora conclusa e che ha portato un pensionato di Montereale Valcellina a rischiare la morte. Responsabile del morso è il ragno violino, diffuso particolarmente in Nord America ma che si trova anche nelle aree mediterranee.

«Mi sono rivolto subito al pronto soccorso di Maniago – racconta l’uomo, che ha accettato di far pubblicare la propria foto chiedendo però di essere citato soltanto con le iniziali, A.C. – ma mi hanno detto che per questi casi bisogna rivolgersi al medico di medicina generale». Che all’uomo lo stesso giorno ha prescritto pastiglie e una crema.

Ligio agli ordini, nei giorni successivi ha seguito la cura ma senza risultati. Anzi, il braccio peggiorava a vista d’occhio: «Un mattino ho scoperto una linea scura vicino ai becconi – prosegue – e mi sono rivolto di nuovo al medico curante che mi ha dato un antibiotico».

Fortuna per lui ha voluto che nel pomeriggio avesse programmato una visita cardiologica all’ospedale di Spilimbergo. «Mentre mi preparavo – racconta – l’infermiera mi ha visto il braccio e mi ha detto che era meglio se mi facevo vedere al pronto soccorso». Dopo la visita, il pensionato è stato accompagnato al pronto soccorso e da lì, dopo qualche ora, una flebo e tante fotografie, trasferito in ambulanza all’ospedale di Pordenone.

Gli attacchi sono rari, ma con gravi effetti

«Al pronto soccorso – prosegue – ho trovato una dottoressa molto brava e svelta che devo ringraziare. Dopo sono stato ricoverato nel reparto di medicina». Nel frattempo all’ospedale di Pordenone, anche attraverso il centro antiveleni, sono riusciti a risalire al responsabile, il ragno violino.

È stato ricoverato per undici giorni nel corso dei quali è stato sottoposto a terapia antibiotica, a una tac e a una risonanza magnetica: «Il timore – sottolinea – era che fosse stato intaccato il muscolo e allora avrebbero dovuto operarmi».

Fortunatamente l’infezione che porta alla necrosi dei tessuti è stata bloccata e il pensionato è stato dimesso. Adesso è a casa, ma il percorso per la guarigione è lungo e tutti i giorni viene medicato dal personale infermieristico della Aas 5. «Hanno riconosciuto il morso del ragno e devo dire che si sono dati molto da fare sia i medici che gli infermieri. Ringrazio il pronto soccorso e lo staff di seconda medica» osserva il protagonista della vicenda che, però, non sa ancora spiegarsi come il pericoloso ragno sia arrivato nella sua abitazione.

«Adesso devo procedere ad una disinfestazione – dice ancora il pensionato –, ma penso che la gente debba essere informata della presenza anche da noi di questo tipo di ragni che possono essere molto pericolosi».

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