Morta suor Rosetta, avviò la materna con Luciano Savio

In città dalla fondazione della parrocchia sino al 2006. Il ricordo di don Pieraldo Colussi. Lunedì i funerali

PORDENONE. Si è spenta sabato pomeriggio a Bergamo, nella casa di riposo delle religiose dove era ospite da sei anni, suor Rosetta, al secolo Giuseppina Cagnana. Appartenente alla congregazione delle suore apostole del Sacro Cuore di Gesù, per quasi cinquant’anni, dalla fondazione, aveva operato nella parrocchia di Borgomeduna e insegnato nella scuola materna Santa Maria Goretti. I funerali saranno celebrati domani alle 10 nella chiesa di via Sudorno, a Bergamo Alta, nel cui cimitero sarà poi sepolta.

Suor Rosetta, 94 anni, aveva accompagnato, con monsignor Luigi Peressutti, la nascita della parrocchia di Borgomeduna, dove era impegnata soprattutto come insegnante della scuola materna, valido supporto del primo parroco, don Angelo Pandin.

All’epoca, il nuovo asilo parrocchiale abbisognava della recinzione e la superiora di allora, accompagnata appunto da suor Rosetta, si recò alle Officine Savio per chiedere un aiuto. Si presentò un uomo dai modi spicci e con le maniche della camicia tirate su.

«Gli dicemmo che volevamo parlare col titolare», soleva raccontare suor Rosetta. E l’uomo rispose: sono io. Era Luciano Savio. Dopo averle ascoltate, incaricò il suo collaboratore Eugenio Pin, responsabile della manutenzione, di visitare l’asilo. Eugenio Pin poté così constatare che il problema non era solo la recinzione; nell’asilo, tra le altre cose, si utilizzavano per il riscaldamento ancora le stufe caricate a segatura. Nel 1961 Luciano Savio accettò di prendere in mano la situazione e fece costruire un moderno impianto di riscaldamento, inziando una gestione che avrebbe appianato i debiti e introdotto servizi innovativi per la salute e l’educazione dei bambini, garantendo un indispensabile servizio non solo alle mamme della parrocchia, ma anche a quelle occupate nelle Officine Savio.

Suor Rosetta, sino all’addio a Borgomeduna, nel giugno 2006, oltre al servizio in chiesa, assicurò il suo aiuto nel catechismo, nel sostegno alle famiglie bisognose, nella visita alle persone sole, agli anziani, agli ammalati e nell’accoglienza estiva delle bambine.

«La sua presenza – ricorda don Pieraldo Colussi – è stata particolarmente attenta alla vita della parrocchia, maestra di generazioni, nelle quali il ricordo è molto vivo». Una suora «buona e ammirevole», aggiunge la pordenonese Angela Giordano, «che ha fatto del bene a tante persone. Riposi in pace e continui a pregare per noi».

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