Morte Astori, la Procura conferisce l'incarico per l'autopsia: i medici stabiliranno la causa del decesso del capitano

Dopo l'esame, la salma del calciatore raggiungerà la la camera ardente a Coverciano. Giovedì 8 i funerali a Firenze. Intanto la Procura ha aperto un fascicolo. Il reato ipotizzato dal pm Barbara Loffredo è l’omicidio colposo. Ma sul registro degli indagati, al momento, non compare alcun nome

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UDINE. Cosa abbia strappato alla vita Davide Astori, il capitano della Fiorentina trovato morto domenica mattina, in una camera dell’hotel “Là di Moret”, poche ore prima della partita con l’Udinese, e a chi debba essere attribuita la colpa della sua improvvisa scomparsa, sempre che una responsabilità umana vi sia, al di là e al di sopra del tragico destino, sarà soltanto l’autopsia, in programma martedì 6 marzo, a dirlo.

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Inevitabile, allora, l’apertura di un fascicolo. Il reato ipotizzato dal pm Barbara Loffredo è l’omicidio colposo. Ma sul registro degli indagati, al momento, non compare alcun nome.

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Udine 18 dicembre 2015.Procura della Repubblica..Procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

Avviata a carico di ignoti, l’inchiesta cambierà marcia soltanto nel caso in cui l’autopsia dovesse rivelare, appunto, elementi sufficienti a ipotizzare il coinvolgimento di terze persone. Oppure, in presenza di anomalie nelle cartelle cliniche che i carabinieri hanno già acquisito dalla società sportiva.

È il procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo, il giorno dopo la pausa per lutto del campionato italiano, a frenare ogni tipo di conclusione.

«Il corpo è stato trovato nel suo letto, in una posizione tale da fare pensare a una persona addormentata – ha riferito –. La stanza era in ordine e non è stato trovato niente, neppure eventuali sostanze sospette, che faccia pensare a una ricostruzione diversa da quella di una morte per causa accidentale.

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Ma si trattava di un ragazzo di 31 anni, atleta professionista, monitorato costantemente da uno staff medico (le ultime analisi e l’elettrocardiogramma, a lui e al resto della squadra, risalgono a mercoledì, ndr) ed è nostro dovere accertare se sia deceduto per una tragica fatalità, che nessuno avrebbe potuto impedire, oppure, diversamente, se qualcuno non abbia saputo percepire i segnali di una malattia o, ancora, se gli siano state date sostanze collegabili all’arresto cardiaco».

Tutte ipotesi «astratte», precisa il magistrato, che non esclude una rapida archiviazione del procedimento, così come l’eventuale formulazione di accuse di responsabilità medica.

Proprio com’era successo per il decesso di Fabio Zuccheri, il portiere di Crauglio colto da un malore fatale il 5 agosto 2015, all’età di 20 anni, durante il primo allenamento sul campo di Sevegliano.

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Ritenendo percorribile la strada di una sottovalutazione dello stato di salute del giovane, la Procura aveva indagato i due medici liguri che avevano rilasciato al calciatore il certificato d’idoneità sportiva e il presidente del Sevegliano, salvo poi accertare l’assenza di responsabilità penali e chiedere l’archiviazione per tutti e tre.

Il quesito che il pm sottoporrà stamani ai consulenti sarà «quanto più ampio possibile». In pista, il medico legale udinese, Carlo Moreschi, che domenica aveva eseguito l’ispezione esterna, e il professor Gaetano Thiene, ordinario di Patologia cardiovascolare dell’università di Padova, esperto di morte improvvisa giovanile.

L’obiettivo è concludere le operazioni martedì 6, per consegnare la salma ai familiari - nel frattempo ripartiti da Udine - già nel pomeriggio o, al più tardi, mercoledì.

Ed è stata proprio la famiglia, d’accordo con la Fiorentina, a fissare per giovedì, alle 10, nella Basilica di Santa Croce, a Firenze, la data dei funerali. Per chi vorrà salutare il giovane viola prima della messa, la camera ardente sarà allestita domani, al centro tecnico di Coverciano.

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