Mortegliano: addio a Carlo Tirelli, 40 anni da ambulante

MORTEGLIANO. È scomparso a 85 anni Carlo Tirelli, di Mortegliano, venditore ambulante di abbigliamento per 40 anni, in una famiglia in cui commerciare abiti era una vocazione.
Da pensionato si dedicava ai suoi hobby preferiti, fra cui la creazione artistica, ma il Covid-19 lo ha portato via in pochi giorni al suo grande gusto di vivere e all’affetto dei suoi cari. Era stato ricoverato all’ospedale di Palmanova a fine dicembre, quando sono comparsi i primi sintomi dell’infezione, già da subito preoccupanti, ma lui pareva reagire bene alle cure. Poi è stato trasferito alla Rsa e poi all’ospedale di Udine in seguito all’aggravamento, che non gli ha dato scampo.
Carlo, per tutti Carletto anche per distinguerlo dal padre, che aveva lo stesso nome, aveva cominciato a girare i mercati con lui e con i fratelli Gino e Mario, nel dopoguerra. Allora si vendevano soprattutto stoffe a metro, come racconta il compaesano Dario Zampa nel libro “Contis contadis”, dove appunto intervistò anche Carletto: di sarti ce n’erano in ogni paese, a Mortegliano una decina senza contare le sarte; si sceglieva e si comprava il taglio di stoffa al mercato per farlo confezionare su misura alla foggia di moda al momento.
Nei primi tempi gli ambulanti si spostavano in bicicletta e con il carro, dove si caricava pure la baracca da montare e smontare a gran fatica perché l’automatizzazione era ancora di là da venire.
Nel 1963 finalmente Carletto poté comprarsi il primo camion, dividendosi dai fratelli che stavano prendendo altre strade, sia pur nello stesso settore commerciale: Gino mise su negozio a Mortegliano di fronte al duomo, gestito fino a qualche anni fa dal figlio Paolo, e Mario aprì a Grado.
Man mano, intanto, gli abiti confezionati cominciavano a sostituirsi alle tele e alle stoffe, come merce in vendita.
Nello stesso anno Carlo si sposò con Maria, originaria di Palmanova, che lo seguì dietro al banco nei vari mercati settimanali, in giro per i Comuni. Anche la figlia Germana e il genero Marco Comisso di recente vendevano abiti per bambini, in centro a Mortegliano, al “Bimbo sì”, mentre i cugini Frediano, Oliviero e Rina Tirelli avevano negozio di abbigliamento in piazza.
Da pensionato, Carletto oltre alla passione della caccia e della pesca, si scoperse il talento per le installazioni artistiche, che realizzava nella sua officina di casa assemblando calce idraulica, sabbia e tondini, su disegni da lui stesso creati. Lascia nel dolore, oltre alla moglie, pure la figlia, già provata sei anni fa per la morte di Marco, e l’adorata nipote Stella. —
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