Una vita fra i motori: Mortegliano piange il meccanico Giorgio Comand

È morto a 51 anni il 19 gennaio. La sua officina era un punto di riferimento per la comunità. Il ricordo della sorella Fiorella: «Viveva il lavoro come una passione»

Viviana Zamarian
Giorgio Comand
Giorgio Comand

Nell’officina meccanica di papà Fedele, Giorgio Comand, 51 anni, era cresciuto. Là, tra motori da far ripartire e macchine da sistemare, la passione per il lavoro era diventata sempre più forte. Tanto che il suo sogno, quando la malattia diagnosticata nell’aprile del 2022 si era fatta più aggressiva, era quello di tornarci tra le “sue” auto in via Marconi a Mortegliano. Un sogno spezzato per sempre nella mattinata di domenica 19 gennaio quando il suo cuore ha smesso di battere all’ospedale di Udine dove era stato ricoverato a fine dicembre.

Professionista apprezzato, lui un punto di riferimento del settore. Non solo a Mortegliano, dove Giorgio risiedeva con la compagna Daniela e la loro bimba. Aveva appreso il mestiere da ragazzo, seguendo i consigli del papà, perfezionandosi, migliorandosi.

E poi aveva deciso di continuare l’attività di famiglia, ampliandola e dotandola di nuovi servizi da proporre ai clienti. Per lui, questa, una seconda casa a cui si dedicava con tutto se stesso.

«Giorgio era molto bravo – racconta la sorella Fiorella – ed era appassionato soprattutto della parte elettronica e di tutto quello che riguardava le banche dati. Viveva questo lavoro come una passione, gli piaceva moltissimo. Tanto che il suo sogno era quello di guarire e di poter tornare presto in officina assieme al suo dipendente e proseguire così la propria attività, quella a cui si dedicava sempre con il massimo impegno. Era bravo e molto apprezzato da tutti coloro che si rivolgevano a lui per la sua esperienza e competenza».

Una persona di compagnia, attiva, piena di entusiasmo «sempre desiderosa di fare qualcosa di nuovo, con tante idee e voglia di mettersi in gioco» prosegue ancora Fiorella.

Amava la natura e per il mare e l’apnea Giorgio. «Desiderava sistemare il suo orto, in mezzo al verde lui trovava pace e ricaricava tutte le energie per poi impiegarle nel lavoro» prosegue. Era profondamente legato alla mamma Silvana, morta tre anni fa, il 13 gennaio. La famiglia, un punto cardine per Giorgio, papà orgoglioso della sua piccola. L’amore per la compagna Daniela con cui aveva costruito tanti progetti futuri.

Il dolore è quello di un comunità, Mortegliano, di cui si è fatta portavoce l’amministrazione comunale con parole di cordoglio e di vicinanza. Non è stata ancora stabilita la data in cui saranno celebrati funerali del 51enne, il giorno in cui in tanti vorranno portargli un ultimo saluto. Ricordandolo là, sorridente, in mezzo alle auto che di lì a poco avrebbe rimesso a nuovo. Mettendo sempre in pratica i consigli di papà Fedele. 

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