Morto a 61 anni Maurizio Bonomo

UDINE. «Un professionista fuori dal comune e dalle doti umane straordinarie. Una persona sempre allegra, empatica e capace. Un gentiluomo». Gli amici più cari ricordano così il ristoratore friulano Maurizio Bonomo, morto l’altra notte a 61 anni (compiuti pochi giorni fa).
Per tanti anni aveva lavorato al Golf club Udine di Fagagna dove era diventato un punto di riferimento per tutti i golfisti.
Poi si era trasferito al hotel Carnia e, successivamente, aveva deciso di riaprire a Tolmezzo il Roma, il locale che fu dello chef Gianni Cosetti. Da un paio d’anni gestiva l’osteria “Al vigneto”, a Moruzzo.
Maurizio Bonomo lascia la moglie, il figlio Enrico, la mamma, i fratelli e le tantissime persone che gli hanno voluto bene. L’ultimo saluto ci sarà domani all’ospedale civile.
«Noi golfisti – racconta Michele Zanolla – lo abbiamo sempre seguito. Dovunque andava ci ritrovava tutti. Perchè con ognuno aveva saputo creare rapporti di amicizia duraturi. Persino i golfisti austriaci venivano in Friuli perchè sapevano che c’era Maurizio. Sono certo che sia rimasto nel cuore di molti, ci mancherà».
Qualcuno ha voluto dedicare un pensiero all’amico Maurizio Bonomo affidandolo a Facebook. «Una bruttissima notizia. Se n’è andato un gentiluomo... lieta, nel mio piccolo, di averlo stimato come meritava» ha scritto Donatella.
«Ci mancherà, era una carissima persona, sempre gentile e molto professionale. Mi mancherà anche il suo ragú con tanta cipolla» ha aggiunto Vincenzo. E Gianfranco: «Ci ha lasciato l’Amico discreto di momenti di sport, di convivialità e buonumore».
Cesare, poi, ha scritto: «Mauri mancherai tanto a tutti noi, un amico difficile da ritrovare». Infine, Fabio lo ha descritto con due parole: «Un signore vero».
Maurizio Bonomo faceva parte dei “Gourmet del golf”. «Avevamo creato questo gruppo e, almeno una volta al mese – ricorda ancora Zanolla –, ci ritrovavamo per cene e momenti conviviali. Durante uno di questi avevamo consegnato a Maurizio anche un targa in segno del nostro affetto e della nostra stima. Mi ritorna in mente anche quella volta che lui prese un giorno di ferie per venire a un incontro in Slovenia. Insomma, con Maurizio se ne va via una parte di ciascuno di noi... Di sicuro organizzeremo qualcosa per ricordarlo come merita. Nonostante la sofferenza, ha tenuto duro fino all’ultimo – conclude Zanolla – ed era dispiaciuto quando non poteva essere presente nel suo ristorante».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto