Morto ai Caraibi, slitta il rientro della salma

CAVASSO NUOVO. Nessuna notizia ufficiale ancora né da parte dell'ambasciata di San Domingo né dalla Farnesina: la famiglia di Romano Francescon, il 39enne di Cavasso Nuovo trovato morto martedì sulla spiaggia Playita di Las Galeras, ieri non è stata contattata dalle istituzioni ed è facile pensare che nemmeno oggi ci saranno aggiornamenti su vicenda e indagini, ma eventuali novità e aggiornamenti slitteranno a domani.
Gli unici contatti intercorsi sono quelli tra i familiari e una ditta di pompe funebri del posto, per coordinare il rientro in patria del feretro. «Nessuna istituzione ci ha contattato e non abbiamo avuto ancora notizie ufficiali – ha riferito il padre di Romano, Domenico, che venerdì aveva lanciato un accorato appello alle istituzioni italiane affinché lo aiutassero a riportare in patria il figlio al più presto –. Abbiamo comunque risolto la questione relativa al trasporto della salma, prendendo contatti con una ditta del posto, che si occuperà del tutto assieme alle pompe funebri Prosdocimo, che effettuano servizi internazionali».
Di celebrazione delle esequie, comunque, ancora non si parla: sulle tempistiche del rientro del feretro nessuno si è pronunciato ed è quindi prematuro fissare una data. In casi analoghi, i tempi di attesa della salma sono stati anche di tre settimane.
Uno strazio per i familiari, già duramente provati dal dolore e dal calvario che hanno patito a causa dell'assenza di comunicazione con le istituzioni: l’ambasciata di Santo Domingo, infatti, alle 14 di venerdì non era ancora a conoscenza della morte di Romano, e Domenico, dopo avere provato a contattare invano consolato e Farnesina, è stato costretto a recarsi al comando dei carabinieri di Maniago per porre fine a questo incredibile e assurdo silenzio. Inoltre, ad allungare il rapido disbrigo delle pratiche per il rimpatrio potrebbe concorrere anche la necessità di fare chiarezza sulle cause del decesso, su cui la polizia dominicana sta lavorando alacremente, seguendo la pista dell’omicidio colposo.
L’ipotesi più accreditata è che Romano abbia trovato la morte dopo essere stato colpito da un’imbarcazione mentre risaliva dai fondali marini, in seguito a una battuta di pesca in apnea. La testa del 39enne presenta un grosso trauma, ricollegabile a un colpo inferto da una parte d’imbarcazione diversa dal motore: si tende a escludere quindi il fatto che la ferita sia stata inferta dall’elica di una barca, come ipotizzato in un primo tempo e riportato anche dal quotidiano dominicano El Caribe.
La volontà di familiari e amici è che venga fatta presto chiarezza. «Non sappiamo ancora come sia morto nostro figlio», aveva detto il padre Domenico venerdì, chiedendo alle istituzioni «di aiutarlo a scoprire cosa e chi lo avesse ucciso». Nessuna notizia ancora neppure sugli esiti dell’autopsia.
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