Morto Pauletta, studioso di fama mondiale: insegnò Fisica anche negli Stati Uniti

Aveva 76 anni. Fu professore dell’ateneo friulano fino al 2015 continuando poi a operare come docente senior

Viviana Zamarian
Il professore universitario di Fisica sperimentale Giovanni Pauletta, aveva 76 anni
Il professore universitario di Fisica sperimentale Giovanni Pauletta, aveva 76 anni

UDINE. «Vedi è tutto molto facile, dovresti considerare la fisica come fosse un gioco». Esordiva così il professore di Fisica sperimentale dell’ateneo friulano Giovanni Pauletta quando cominciava a spiegare, trasmettendo agli studenti universitari la passione per quella materia che era il suo mondo, la sua vita.

Se ne è andato mercoledì 15 giugno, a 76 anni, nella sua abitazione di Udine, per un peggioramento delle condizioni di salute. L’ateneo saluta un docente co-autore di oltre 650 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, la cui attività di ricerca ha spaziato dalla fisica dei neutroni alle interazioni tra protoni polarizzati e nuclei, ma soprattutto una persona che ha lasciato il segno nella vita di tanti, dando loro la possibilità di aprirsi a nuovi orizzonti.

Giovanni Pauletta al lavoro nel laboratorio di Stanford
Giovanni Pauletta al lavoro nel laboratorio di Stanford

Originario di Maniago, paese a cui era rimasto profondamente legato, Pauletta si è laureato a Città del Capo, in Sud Africa, dove erano emigrati i genitori, in fisica e successivamente in fisica nucleare. Ha insegnato all’Università di California e quindi all’Università di Udine, al Dipartimento di scienze matematiche, informatiche e fisiche fino al 2015 anno in cui è andato in quiescenza continuando a operare scientificamente come professore senior dopo aver maturato esperienze internazionali in America e Giappone.

Sua seconda casa era il Fermilab di Chicago. «Responsabile da poco dopo la sua istituzione nel 1987, e per vari mandati, del Gruppo collegato di Udine dell’Istituto nazionale di fisica nucleare – sottolinea il rettore Roberto Pinton – ha contribuito a sviluppare la ricerca fondamentale della fisica delle particelle nel nostro ateneo».

Come ricordano i colleghi Diego Cauz e Lorenzo Santi, «Pauletta fu più che un collega, un amico e un maestro. È stato firmatario, tra i tanti lavori, di quello che ha annunciato la scoperta del quark top nell’esperimento Cdf del Fermi National Laboratory e di quelli dell’esperimento Muon gminus2 , che hanno portato a nuove prospettive rispetto al Modello standard di riferimento dell’attuale fisica delle particelle».

Aveva conosciuto la moglie Gianpaola nel 1982 alla facoltà di agraria. «Ha sempre creduto di portare la sua conoscenza nella terra dove era nato – racconta –, ha sempre sentito molto la friulanità volendo fino in fondo contribuire in modo attivo a fare di Udine una eccellenza. Gli studenti e i colleghi erano la sua seconda famiglia, per lui il lavoro era al primo posto ma c’è sempre stato per la famiglia».

Giovanni Pauletta, che lascia le figlie Gaia e Giulia, sarà ricordato venerdì 17 giugno con una veglia nella sua abitazione, dalle 10 alle 19, per chi lo vorrà salutare un’ultima volta.

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