Movida, gite e cerimonie, ecco la stretta del governo: cosa cambia per scuole, bar, cinema e in casa

Udine 10 Ottobre 2020. Movida in centro in periodo di Covid 19. © Foto Petrussi
Udine 10 Ottobre 2020. Movida in centro in periodo di Covid 19. © Foto Petrussi

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno firmato il nuovo Dpcm che prevede una stretta per contenere i contagi da Covid-19. La firma è arrivata dopo aver ricevuto un riscontro da parte delle Regioni sul testo finale.

Il nuovo provvedimento, che si concentra soprattutto sulla vita sociale e sulle aree della movida, sarà valido per i prossimi trenta giorni.

IL TESTO INTEGRALE DEL NUOVO DPCM

Tra le misure previste, sono vietate le feste nei locali, che dovranno chiudere entro la mezzanotte nel caso di ristoranti e bar con posti a sedere, mentre la chiusura è anticipata alle 21 per tutti coloro che non prevedono servizio al tavolo. Chi prevede servizio d’asporto potrà tenere aperto fino a mezzanotte ma non sarà possibile per i clienti consumare all’interno.

Non sarà possibile sostare fuori dai locali, né incontrarsi in gruppo in parchi e strade; anche in occasione di una cerimonia, il tetto massimo fissato per gli invitati è di 30 persone.

Stop anche per gli sport amatoriali di contatto ma non per le palestre che saranno in grado di far rispettare le regole, mentre negli stadi sarà consentita la presenza di pubblico, non oltre il 15% della capienza totale dell’impianto, per non più di 1.000 spettatori in caso di manifestazioni sportive all’aperto e per 200 spettatori in luoghi chiusi.

Confermato anche il divieto per gite scolastiche, mentre la didattica è confermata in presenza. E se le mascherine restano obbligatorie in tutti i luoghi pubblici, al chiuso e all’aperto, tra le novità previste dal Dpcm arriva una forte raccomandazione - ma non l’obbligo - di indossarle anche all’interno delle abitazioni private, in presenza di persone non conviventi, che comunque non dovrebbero essere più di sei.

Si consiglia poi alle aziende di favorire ancora di più lo smartworking. Per i presidenti di regione è prevista la possibilità di firmare ordinanze più restrittive rispetto alle regole fissate dal governo, ma eventuali allentamenti dovranno essere concordati con Roma.

LE SCUOLE

Con il decreto otto milioni di bambini e ragazzi dovranno dire addio a gite scolastiche, gemellaggi e attività didattiche fuori dai complessi scolastici. Dovranno rinunciare a sortite extra scolastiche che consentono a tanti studenti di scoprire il teatro o un artista visitando una mostra. Dove non sarà possibile partecipare ad attività di «alta formazione artistica musicale e coreutica» si farà ricorso alla didattica a distanza.

Se la situazione dovesse peggiorare scatteranno invece le altre misure previste dal piano anti-Covid stilato da esperti di Cts ed Iss e recepito da una circolare firmata oggi dal ministro Speranza.

Restrizioni che vanno dal divieto di attività a rischio contagio, come educazione fisica o musica, al ritorno della didattica a distanza. Misura che la Campania avrebbe voluto inserita da subito nel dpcm ma che le singole regioni potranno adottare a fronte di un peggioramento dell’epidemia.

SMART WORKING

Il decreto preme l’acceleratore sullo smart working, del quale si è fatto ampio uso nelle prime settimane dopo il lockdown, ma che ha un po’ ceduto il passo al lavoro in presenza negli ultimi mesi. Fatto che ha finito per favorire l’affollamento dei mezzi pubblici di trasporto, facendo saltare le regole di sicurezza del distanziamento a bordo di bus, tram e metro.

Il testo non fissa più una quota del 70% di dipendenti e lavoro agile ma raccomanda comunque d’incentivare smart working, ferie, congedi retribuiti per i dipendenti e di applicare i protocolli di sicurezza anti-contagio come l’uso della mascherina dove non sia possibile mantenere il metro di distanziamento.

Il decreto chiede che siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro anche utilizzando forme di ammortizzatori sociali. E per passare dalla scrivania in ufficio a quella di casa non servirà stipulare accordi individuali con i lavoratori.

LE ATTIVITA' FISICHE

Niente più sport di contatto, almeno quelli amatoriali. La partita tra amici o il piccolo torneo di quartiere per intenderci. Perché gli stessi sport in ambito dilettantistico si potranno continuare a praticare. Questo sempre che le società sportive alle quali si è iscritti abbiano adottato i protocolli già stilati per limitare i contagi.

Ma i 10 milioni di appassionati che praticano per tenersi in forma dovranno per ora dire addio a calcio, calcetto e calciotto, basket, beach volley, pallavolo, pugilato e arti marziali. Stop a danza e balli di gruppo. Si salvano invece gli amanti di tennis, padel, footing e running.

Si potrà continuare a frequentare le palestre, ma rispettando le regole già varate. Aperte le piscine, ma non per la pallanuoto. Resta fissata a quota mille la presenza di tifosi negli stadi, mentre nei palazzetti dello sport, dove il limite era di 200 presenze, si potranno occupare il 15% dei posti fino a un massimo di mille spettatori.

La proposta della Federcalcio: una “App” per entrare nei campi e gestire le presenze

FESTE E CERIMONIE

Addio feste private. Il ministro Speranza ha fortemente voluto il «divieto assoluto» di celebrare in casa compleanni, feste di bambini o di imbandire tavolate con amici e parenti. A festeggiare saranno massimo 6 persone, limite che può essere superato se a festeggiare sono solo i conviventi. Chi controllerà poi il divieto è un altro paio di maniche.

Ma al ministero della Salute fanno osservare che già oggi i vicini di casa possono chiamare le forze dell’ordine quando qualcuno festeggia in modo un po’ troppo invadente. Il Dpcm ribadisce l’obbligo di mascherine all’aperto, ma, come annunciato dal premier Conte, il provvedimento contiene anche «una forte raccomandazione» all’uso dei dispositivi di protezione nelle abitazioni private in presenza di persone non conviventi.

Dove sarà più facile applicare il divieto è ai banchetti che seguono a matrimoni, anniversari e festeggiamenti vari, dove scatta il numero di massimo 30 invitati.

GLI SPETTACOLI

Nessuna nuova stretta per cinema, teatri e sale da concerto che continueranno ad ospitare fino a un massimo di 200 spettatori. Fermo restando che si dovrà mantenere il metro di distanziamento e la mascherina costantemente tirata su fino a che si è in sala.

Quindi si assisterà agli spettacoli con il posto accanto libero, a meno che ad occuparlo non sia un convivete. La bozza di decreto precedente riduceva la capienza massima a 100 spettatori. Un ennesimo limite che ha messo in subbuglio tutto il mondo dello spettacolo e che ha spinto il ministro della Cultura Franceschini ad intervenire impedendo la stretta per non aggravare la pesante crisi in cui versano soprattutto cinema e teatri.

Alla quale tra l’altro le Regioni potranno continuare a derogare, mentre le ordinanze già emesse saranno fatte salve con lo stesso Dpcm. Per gli spettacoli all’aperto resta il vecchio limite di mille spettatori.

LA RISTORAZIONE

Il decreto prova ad accendere il semaforo rosso alla movida. Prima di tutto ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie dovranno abbassare la saracinesca alle 24 se fanno servizio al tavolo. Alle 21 se si consuma solo al bancone.

Quindi, niente sosta davanti ai locali con il cocktail o la birra in mano dopo il nuovo coprifuoco. Resta consentito il take way, ma «con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le ore 21». Un altro modo per cercare di impedire gli assembramenti notturni davanti ai locali.

Tutte le attività di ristorazione, specifica il decreto, saranno comunque consentite a condizione che le regioni «abbiano preventivamente accertati la compatibilità» delle stesse attività «con l’andamento della condizione epidemiologica nei propri territori». Come dire che se la situazione peggiora le attività verranno chiuse.



 

Argomenti:coronavirus

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto