Movimprese (2° trimestre): +334 il saldo tra imprese iscritte e cancellate in Fvg

Ridotto ma sempre negativo (-544) il saldo gennaio-giugno (era -878 nel 1° trimestre); le imprese cancellate nel 2° trimestre sono il numero più negativo dal 2009 e lo stock delle attive registra il minimo storico da 13 anni. Se nel Nordest c’è chi “sta peggio”, il tasso di crescita delle imprese Fvg (+0,31%) resta inferiore alla media italiana (0,43%)
Bumbaca Gorizia 17.06.2013 Convegno Union Camere Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 17.06.2013 Convegno Union Camere Fotografia di Pierluigi Bumbaca

UDINE. Ritorna positivo, di + 334 unità, il bilancio tra imprese del Fvg iscritte e cancellate nel 2° trimestre 2013.

E pur se «il dato ci fa tirare un piccolo respiro di sollievo dopo un primo trimestre per nulla positivo seguìto a un 2012 in cui la crisi si è fatta sentire con crudezza - commenta il presidente Unioncamere Fvg Giovanni Da Pozzo -, siamo lontani dalle performance pre-crisi», secondo il dato “Movimprese”, diffuso oggi da Unioncamere nazionale ed elaborato per la regione dal Centro Studio Unioncamere Fvg.

Le nuove imprese del 2° trimestre sono 1.555 in Fvg, «137 in più di quanto registrato nello stesso periodo del 2012 – precisa Da Pozzo –. Si è ridotto, ma resta sempre negativo (-544) anche il saldo gennaio-giugno (erano -878 nel 1° trimestre) e purtroppo le imprese che hanno cessato l’attività nel 2° trimestre sono 1.221, 133 in più che nel 2012, il numero più negativo dallo stesso trimestre 2009».

Anche lo stock delle imprese attive continua a diminuire, raggiungendo il minimo storico da 13 anni. Al Nord Italia e nel Nordest c’è anche chi “sta peggio”, ma il tasso di crescita delle imprese Fvg (+0,31%) resta inferiore alla media italiana (0,43%).

«La recessione – ha proseguito Da Pozzo – ha colpito soprattutto le economie della cosiddetta “periferia” europea: Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda, Paesi che hanno descritto un ciclo sfasato dal resto dell’economia mondiale, evidenziando un crollo dei livelli della domanda interna».

«L’Italia delle imprese, pur non brillando, tiene, anche se in Friuli Venezia Giulia - prosegue - presenta maggiori difficoltà. Pur conoscendo la complessità della situazione, questo ci sprona ad agire senza indugi, come sistema regionale, per far fronte a una situazione che presenta peculiarità anche per la posizione geografica, agendo subito sulle leve del credito e della fiscalità, ma anche su quelle dell’internazionalizzazione, dell’innovazione e dell’aggregazione tra Pmi, perché senza imprese – conclude Da Pozzo – non ci può essere ripresa».

Distribuzione geografica. Al 30 giugno 2013 sono 107.871 le imprese iscritte nelle Camere di Commercio del Fvg, mentre le attive sono 95.639, toccando il minimo storico degli ultimi 13 anni. Le imprese attive sono localizzate per il 48,5% in provincia di Udine, per il 26,5% in quella di Pordenone, per il 10% in quella di Gorizia e per il 15% nella provincia di Trieste.

Settori e natura giuridica. Il 23% delle imprese attive al 30 giugno opera nel commercio, il 18% nei servizi alle imprese e distribuzione, il 17% nel primario, il 16% nelle costruzioni, il 10-11% nell’industria, l’8% nell’ospitalità, il 6-7% nei servizi alle persone.

«Nell’affrontare la crisi, il sistema produttivo mantiene l’inclinazione verso le forme giuridiche più strutturale», spiega Da Pozzo.

In Fvg le società di capitali crescono dello 0,58% (+132 unità il saldo di aprile-giugno, in valore assoluto il 40% del saldo totale); sostenuta la crescita anche delle altre forme giuridiche (+2,16%, +49 imprese) e invece continuano a rallentare le ditte individuali (+0,12%, +71 imprese).

Se è vero che la tendenza congiunturale (cioè rispetto a marzo 2013) mostra un leggero aumento delle attive (correlato anche all’apertura di molte attività stagionali), il confronto tendenziale (rispetto a giugno 2012) mostra un calo, soprattutto nei comparti tradizionali: le imprese attive nell’industria calano del 2,6%, quelle del commercio dell’ 1,3%, le costruzioni del 2%.

Vanno meglio i servizi, con le attività di noleggio, agenzie di viaggio e supporto alle imprese, le attività di alloggio e ristorazione, le attività artistiche, sportive e d’intrattenimento e le attività scientifiche e tecniche.

Procedure fallimentari. In Italia, nei primi 6 mesi 2013, sono aumentate le aperture di procedure fallimentari (6.456 imprese hanno portato i libri in tribunale, mentre nello stesso periodo del 2012 erano 6.095).

In Friuli Venezia Giulia le imprese (non cessate) che nel I semestre hanno aperto la procedura di fallimento sono 122, di cui 43 a Udine, 38 a Pordenone, 24 a Trieste e 17 a Gorizia. Gli 11 concordati avviati nel I semestre in Fvg sono 5 a Udine, 4 a Pordenone e 2 a Gorizia.

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