Muffa, degrado, sporcizia: ecco come sono gli alloggi di Tarcento negati ai rifugiati ucraini

Viviana Zamarian

TARCENTO. L’odore appena entri è pungente. Le pareti sono coperte di muffa e dal soffitto pendono cavi elettrici. Non ci sono mobili né arredi negli appartamenti di proprietà comunale che i gruppi di opposizione chiedevano di utilizzare per accogliere i profughi ucraini in arrivo a Tarcento. Le stanze sono vuote, solo i sanitari in bagno non sono stati tolti.

Il sindaco Mauro Steccati ha detto no. «Perché non basta una mano di bianco, come dicono. Qui ci vogliono degli interventi seri di manutenzione e di sistemazione il che comporta tempistiche lunghe e costi ingenti».

Il primo cittadino indica i serramenti da rifare, gli impianti elettrici da sistemare, le caldaie da sostituire negli alloggi sfitti da anni che il Comune ha intenzione di cedere.

Il sopralluogo inizia in via Morgante, nei due appartamenti ai civici 25 e 30. Si sale all’ultimo piano. Si aprono le finestre, per far entrare la luce. Sono appartamenti ampi, il secondo ha due camere. Non c’è la cucina, non c’è una sedia, non ci sono lampadari.

Le tende - unico elemento di arredo - sono annerite dalla sporcizia. Si prosegue poi in via Frangipane 2, al primo piano. Due camere, cucina separata. Il degrado è lo stesso.

C’è poi un quarto alloggio di proprietà del Comune, in via Madonna, distante a poco più di un chilometro dal municipio. Ampio, al secondo piano. Alcune pareti sono ancora colorate, con le scritte di quella che era la stanza per i bambini. Il pavimento è ricoperto da incrostazioni, i serramenti stanno marcendo.

«Il punto principale è che l’accoglienza – afferma Steccati – a persone che fuggono dalla guerra e che hanno bisogno di tutto deve essere dignotosa.

A differenza di quello che dice qualche malalingua, gli appartamenti sono vuoti e hanno necessità di consistenti lavori di manutenzione sia negli impianti tecnologici sia sulle murature che sono molto onerosi. L’accoglienza deve essere immediata e noi abbiamo scelto altre strade».

Che non prevedono l’utilizzo di questi appartamenti. «È impossibile, ci vorrebbe troppo tempo – afferma –. Come si fa a ospitare delle persone qui? Ci siamo attivati fin da subito dopo essere stati allertati dalla prefettura. Ci siamo confrontati con le realtà locali, le associazioni, la parrocchia, i privati e le aziende.

Abbiamo rafforzato la rete di accoglienza che abbiamo già in Comune a Tarcento, anche attraverso gli assistenti sociali e la Protezione civile, e abbiamo trovato grande disponibilità da parte dei tarcentini e di questo siamo orgogliosi».

Sono stati messi a disposizione 30 posti letto in case private e altri 45 da tre albergatori nelle loro strutture. «Si è fatta avanti una multinazionale con sede a Tarcento – dice – che si è detta disponibile, attraverso una raccolta fondi avviata anche tra i dipendenti, a finanziare le spese dell’accoglienza.

Anche il Comune farà la sua parte: adesso ci sono 25 persone tra cui dei bambini ospiti da privati. Alcuni frequentano le scuole e per loro è stata prevista la gratuità del servizio mensa se ne avessero bisogno».

Sul caso è intervenuto anche il consigliere regionale Leonardo Barberio (Fratelli d’Italia) in risposta al collega del Pd Franco Iacop: «I tre alloggi che qualcuno dell’opposizione chiede di mettere a disposizione non sono a norma. Certi consiglieri dicono delle falsità cercando di strumentalizzare questa situazione».

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