Multe per le misure anti-coronavirus, ecco come compilare e a chi presentare il ricorso

UDINE. Alcune bestie del gregge scappano dal recinto. Per recuperarle ed evitare che finiscano sulla strada che passa accanto alla fattoria, l’allevatore esce in fretta in furia di casa, senza la mascherina, obbligatoria anche en plein air in Friuli Venezia Giulia, come stabilito dall’ordinanza firmata dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga il 13 aprile. L’allevatore carnico recupera i capi di bestiame, ma torna a domicilio con una multa sul groppone: 400 euro per non aver indossato la protezione a naso e bocca. Farà ricorso, come le centinaia di cittadini che in queste settimane sono incappate nei controlli organizzati dalle forze dell’ordine per verificare il rispetto delle disposizioni approntate dal presidente del Consiglio, dal governatore e dai sindaci per contenere la diffusione del coronavirus. Beninteso: nella maggioranza dei casi le multe sono sacrosante, appioppate a chi nei giorni del lockdown si ostinava a non rinunciare alla corsetta, a chi a ogni costo ha voluto raggiungere la seconda casa, a chi si trovava senza motivo a distanza di chilometri dal proprio domicilio.
Ma tanti sono casi-limite, anche in Friuli. Dall’anziano multato perché andato in edicola a comprare il giornale alla ragazza celiaca sanzionata perché per acquistare i prodotti gluten-free si è spinta oltre i confini del proprio comune. Solo l’associazione Consumatori Attivi ha radunato in questi giorni una quarantina di pratiche per i ricorsi, di persone che proprio non hanno mandato giù la multa.
1Quando presentare il ricorso
L’articolo 103 del decreto legge 18/2020 ha previsto una deroga particolare che riguarda la sospensione dei termini del procedimento amministrativo. Uno stand by che permetterà di pagare le multe in misura ridotta e quindi pure presentare ricorso entro trenta giorni a partire dal 16 di maggio per tutte le sanzioni comminate dall’inizio dell’emergenza per il coronavirus fino al 15 maggio. Per le multe prese dal 16 maggio in poi valgono i termini canonici dei 30 giorni (salvo ulteriori proroghe).
2 A chi presentare ricorso
Dipende dal tipo di violazione accertata. Se la sanzione è riconducibile al mancato rispetto di una delle norme contenute nei decreti del presidente del Consiglio (dpcm), la memoria difensiva va presentata alla Prefettura della provincia dove si è commessa l’infrazione. E’ il caso del mancato rispetto del divieto di assembramento, o di quello sugli spostamenti non per comprovate esigenze. Se invece la violazione riguarda le norme previste dalle ordinanze del governatore (ad esempio l’utilizzo della mascherina o delle protezioni a naso e bocca all’esterno o negli esercizi pubblici) il ricorso va inoltrato alla Direzione generale della Regione. Infine – ed è il caso meno frequente – se la violazione è legata a un’ordinanza del sindaco (ad esempio il divieto di frequentare parchi e cimiteri, fino al 27 aprile), la memoria difensiva va presentata proprio agli uffici del primo cittadino del comune in cui è stata elevata la multa.
3 Come presentare ricorso
Per opporsi alla multa è necessario presentare una memoria difensiva, scritta su carta semplice. “Il consiglio che diamo sempre”, spiega Barbara Puschiasis, presidente di Consumatori Attivi, “è di allegare all’istanza quanta più documentazione possibile: scontrini in caso di spesa, prescrizioni mediche, eventuali visite o referti se è necessario dimostrare la necessità di spostamento per allergie o intolleranze. Può essere utile anche la testimonianza di terze persone”. Nella memoria difensiva vanno descritti in maniera il più possibile circostanziata i motivi che hanno spinto all’uscita contestata dalle forze dell’ordine o, ad esempio, che hanno impedito di indossare la protezione a naso e bocca. Alla memoria va allegata una fotocopia della multa.
4 Come inviare la memoria
E’ possibile inoltrare la documentazione con una raccomandata (meglio se con ricevuta di ritorno) o attraverso la posta elettronica certificata. “Sconsigliato in questo momento presentarsi agli uffici di prefetture, Comuni o Regione. Se si ha poca dimestichezza con raccomandate e pec e si desidera consegnare la memoria di persona, meglio chiamare e fissare un appuntamento”, raccomanda Puschiasis.
5 L’iter
Se l’istanza non viene accolta dall’ente destinatario del ricorso, questo emette un’ordinanza di ingiunzione di pagamento, che può essere ulteriormente impugnata davanti al Giudice di pace, al massimo trenta giorni la notifica. Attenzione agli effetti collaterali: se neppure il giudice accoglie le rimostranze, la sanzione può crescere fino a raggiungere il doppio della multa indicata sul verbale.
PER APPROFONDIRE:
6 Il supporto
“In queste settimane abbiamo fornito assistenza a decine di persone che ci hanno manifestato la volontà di presentare ricorso contro la multe per le misure anti-Covid", conferma Puschiasis. "Siamo a disposizione e cerchiamo di indirizzare chi si rivolge a noi, verificando che ci siano le condizioni per un'impugnazione", aggiunge l'avvocato. I casi sono i più disparati: si va dalla signora multata perché pizzicata senza mascherina, dimenticata perché il cane aveva un bisogno impellente che l'ha costretta a uscire di casa in tutta fretta, all'anziana residente in un'impervia località montana, multata perché per la passeggiata quotidiana in pianura si era spostata in auto. Tra i paradossi, come segnala Puschiasis "quello della multa maggiorata fino a un terzo se la violazione è commessa a bordo di un mezzo: un assurdo, considerato che paradossalmente se mi muovo in auto o in bici, piuttosto che a piedi, sono più veloce e quindi potenzialmente disperdo nell'aria meno droplets".
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