Muore a 34 anni dopo lo scontro in A4: sposato da nove mesi, Stefano era appena diventato papà

Col suo autocarro stava percorrendo il tratto di A4 in direzione Trieste tra lo svincolo di San Stino e Portogruaro quando il suo mezzo si è trovato schiacciato tra due mezzi pesanti, guidati da due autisti rimasti illesi

Rosario Padovano

CHIONS. Un’altra croce in A4, un’altra giovane vita spezzata. Non ce l’ha fatta Stefano Crosara, 34 anni, abitava a Villotta di Chions. Sposato da nove mesi, era padre da tre mesi di una bambina. È rimasto coinvolto mercoledì pomeriggio in un incidente in autostrada A4. È morto nella notte all’ospedale di Mestre, dove era stato ricoverato in gravissime condizioni.

L'incidente mortale in A4 tra mezzi pesanti

Crosara era originario di una altra frazione di Chions, Taiedo, al confine con San Vito al Tagliamento la città in cui era nato il 24 febbraio 1988. Era un dipendente della Menardi di Sesto al Reghena, località Marignana, in passato aveva lavorato per la Telebit e per il Gruppo Illiria.

Col suo autocarro stava percorrendo il tratto di A4 in direzione Trieste tra lo svincolo di San Stino e Portogruaro quando il suo mezzo si è trovato schiacciato tra due mezzi pesanti, guidati da due autisti rimasti illesi.

Della dinamica si occupa la Polstrada di Venezia in collaborazione con la Procura di Pordenone.

Subito soccorso, Stefano Crosara era andato in arresto cardiaco ma poi il cuore aveva ripreso a battere. Poi il trasporto a Mestre in elicottero, il ricovero in rianimazione e un disperato intervento chirurgico che non ha sortito gli effetti sperati. Troppo gravi le ferite alle gambe e agli organi interni.

Chions piange una nuova vittima. Mentre sulla A4 compare una nuova croce. L’ultima è quella di Diego Inversi, il 33enne di Spilimbergo deceduto a Cessalto in A4 al ritorno da una serata di ballo il 25 aprile. Stefano come Diego e come le decine e decine di morti in questi anni. Anziani, giovanissimi, padri di famiglia, professionisti.

Un universo di vite spezzate per l’incapacità di mantenere le distanze e di rispettare i limiti. Alla Menardi la notizia è stata accolta con grande dolore. «Era un ragazzo speciale – raccontano i titolari – uno di noi era anche andato all’ospedale di Mestre per sincerarsi delle sue condizioni che apparivano disperate».

Stefano era considerato molto prudente nella guida. «Un professionista esemplare – aggiungono – le sue consegne avvenivano nel rispetto dei limiti di velocità. Lui stava rientrando da una commissione e sono sicuro stava andando piano. Saranno gli inquirenti a stabilire le cause del tragico incidente».

Fisico atletico, amante dello sport e di Jovanotti, Crosara era anche un appassionato tifoso del Chions Fiume Volley, la squadra del suo paese. Oltre ala moglie e alla figlia, lascia i genitori.

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