Muore due giorni dopo l’incidente
Tarquinio Malisan, 76 anni, era stato travolto da una moto sulla strada tra Talmassons e Flumignano

TALMASSONS. Con ce l’ha fatta il ciclista coinvolto domenica in mattinata a Talmassons sulla strada per Flumignano in un incidente insieme a un motociclista in sella a una Guzzi. L’uomo che ha perso la vita cadendo sull’asfalto a due passi dalla sua abitazione, alla quale ritornava dopo una breve commissione, è il settantaseienne Tarquinio Malisan, orologiaio in pensione dopo essere stato attivo per una quindicina d’anni nel suo negozio in centro a Talmassons. L’uomo è rovinato a terra battendo malamente la testa e sue condizioni sono apparse subito disperate ai sanitari del 118 accorsi con l’elicottero: il trauma cranico riportato, infatti, nonostante un delicato intervento all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, è stato così grave da non permettergli la ripresa. Ricoverato in ospedale a Udine anche il motociclista, che pure aveva perso l’equilibrio ed era caduto procurandosi un serio trauma cranico: si tratta di Marco Degano, imprenditore edile cinquantaquattrenne di Flambro, che non versa in pericolo di vita. Come atto dovuto, l’uomo sarà iscritto nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di omicidio stradale. Le cause del sinistro sono al vaglio dei carabinieri della compagnia di Latisana, che hanno eseguito i rilievi sul posto.
È grande il dispiacere a Talmassons, dove si perde un concittadino stimato, dal carattere riservato ma sempre gentile e affezionato al suo lavoro, che aveva appreso da emigrante in Svizzera e che condivideva con la moglie Lauretta Magnoni nel negozio di via Vittorio Emanuele III. Dopo la pensione, Tarquinio coltivava la passione per la bicicletta, con cui si spostava spesso: attività che evidentemente aveva giovato a fargli mantenere un fisico invidiabile nonostante l’età. È ciò che ha permesso ai familiari, pur affranti dal tragico epilogo, di fare la generosa scelta del dono degli organi.
Non è ancora stata fissata la data dei funerali, ma sono già moltissimi gli amici e i conoscenti che si sono stretti a Lauretta e ai figli Adriano, architetto, residente nella stessa via Aquileia e dipendente regionale, Gianluca che abita fuori regione e Davide, che ha ereditato il mestiere dei genitori, con attività a Santa Caterina di Pasian di Prato, oltre che agli altri parenti. Il cordoglio è condiviso dall’esecutivo comunale e personalmente dal sindaco, Piero Mauro Zanin che esprime a nome dei concittadini la solidarietà e la vicinanza alla famiglia così provata.
(p.b.)
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