Muore un mese dopo l’incidente in viale Venezia
Non ce l’ha fatta Luigi D’Anna, il pensionato di 77 anni di Udine che, il 17 luglio scorso, era rimasto coinvolto in un violento incidente in viale Venezia. Ricoverato da quel giorno in ospedale, l’anziano ha cessato di vivere alle 18.40 di giovedì, nel reparto di Medicina dove nel frattempo era stato trasferito dalla Terapia intensiva. Gli atti sono stati trasmessi in Procura ieri mattina e oggi il magistrato deciderà se concedere il nulla osta alla sepoltura, oppure disporre accertamenti sul caso.
L’agonia, per D’Anna, è durata poco più di un mese. Le sue condizioni, comunque, erano apparse subito assai gravi ai sanitari del 118 giunti sul posto con ambulanze e automedica. Già sofferente per alcune patologie croniche, non era stato facile stabilizzarlo e trasportarlo al “Santa Maria della Misericordia”. Delle due auto scontratesi attorno alle 7, all’altezza dell’incrocio con via Ternova, una era condotta proprio da lui. Altrettanto serio si era presentato anche il quadro clinico dell’altro automobilista, il 28enne Elvis Zefi, pure lui residente a Udine. Per liberarlo dalle lamiere dell’Audi che stava guidando e nella quale era rimasto incastrato, i vigili del fuoco avevano impiegato circa un’ora. Una volta scoperchiata la vettura, il personale del 118 aveva potuto prestare anche a lui le prime cure e caricarlo in ambulanza, per l’immediato ricovero in Rianimazione.
A bordo con D’Anna, sulla Fiat Stilo che stava guidando in direzione di Santa Caterina, c’erano anche la moglie 50enne e la figlia 13enne di quest’ultima. Entrambe trasportate in Pronto soccorso per le medicazioni, se l’erano cavata con ferite non gravi. Da quella tragica mattina, l’uomo non aveva più potuto fare ritorno a casa con loro, in vicolo Chiuso (una laterale di via Grazzano).
Per chiarire la dinamica dell’incidente, il pm Annunziata Puglia, di turno quel giorno, aveva sequestrato le vetture e delegato accertamenti alla Polizia municipale che, nel corso della mattinata, aveva già effettuato i rilievi e tentato una prima ricostruzione dei fatti. L’esito delle indagini e dei test che il magistrato aveva disposto per verificare l’eventuale presenza di alcol nel sangue dei conducenti sarà uno degli aspetti che la collega Paola De Franceschi valuterà, per decidere il da farsi, ora che una delle vittime è deceduta. Il botto era avvenuto in corrispondenza del civico 393 e del semaforo all’incrocio con via Ternova e aveva comportato la chiusura del tratto di strada per tre ore. Entrambe le auto stavano procedendo in uscita da Udine: D’Anna viaggiava lungo viale Venezia, Zefi lungo il controviale riservato ai veicoli lenti. Tra le ipotesi al vaglio, si era parlato del mancato rispetto del semaforo rosso oppure del malore di uno dei due conducenti.
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