Murubutu, il prof-rapper che affascina i ragazzi e piace anche ai genitori
il personaggio
Alterna la cattedra al palcoscenico, il rap alla filosofia, ma non mescola le due cose. Murubutu, il prof-rapper, utilizza il mezzo musicale per veicolare cultura senza perdere l’attenzione verso la cura stilistica. E in classe veste i panni del docente rigoroso, con la consapevolezza di avere un ruolo importante per gli studenti.
Murubutu, al secolo Alessio Mariani, sarà per la prima volta a Pordenone oggi dalle 20.30 con i soci Ugo e Dj T-Robb al Capitol nell’ambito della rassegna “Adotta uno spettacolo”, progetto di educazione teatrale dell’associazione Thesis. In città arriverà con il concerto tratto dal suo ultimo album, il terzo “Tenebra è la notte ed altri racconti di buio e crepuscoli”.
«La musica mi ha sempre appassionato – ammette Murubutu – ma nel percorso di vita, un lavoro fisso non guasta. Con l’insegnamento ho unito la musica con la filosofia. Il mio è un rap cantautorale con contenuti di ordine culturale». Infatti, lo stesso nome d’arte, Murubutu, ha origine da “Marabutto”, termine islamico-africano che significa “guaritore”. «Il marabutto guarisce i mali fisici e sociali – spiega – e il mio nome d’arte fa riferimento al potere curativo della cultura».
«Io non faccio rap per i miei studenti, il rap non entra in classe – prosegue –. Non lo utilizzo in funzione didattica. Però, come è successo con l’invito a Pordenone, so di essere una figura di mediazione nell’immaginario giovanile e istituzionale, per questo mi chiamano nei festival musicali».
Proteste? «Finora sempre complimenti: alcuni genitori sono venuti a sentirmi». —
L.V.
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