Nasce un centro per trovare famiglia ai cani malati gravi

“Il sentiero di Ares” è stato ideato da tre amiche nella Bassa friulana. Lo scopo è dare assistenza e affetto alle bestiole nei loro ultimi giorni

UDINE. «È vecchia, è malata, la mollo in un canile». Succede molto più spesso di quanto si creda. Ma in Friuli, da qualche mese, tre giovani della Bassa friulana, Michela, Monica e Federica, pensano agli “ultimi”: a quei cani, malati terminali, che passano gli ultimi giorni della loro vita chiusi in gabbia in un canile.

Li ospitano in un rifugio allestito nei pressi di San Giorgio di Nogaro e, soprattutto, fanno da tramite per farli adottare. Per regalare loro una famiglia per tutto il tempo resta. “Il sentiero di Ares”, questo il nome dell’iniziativa, è un progetto quasi unico in Italia (esiste una struttura simile soltanto nel Sud Italia).

«L’idea è nata quando abbiamo purtroppo dovuto fare sopprimere il nostro cane, Ares - racconta Michela Cossetto, artefice del progetto assieme a Monica Scapin e Federica Castellicchio -. Mentre il veterinario gli faceva l’iniezione accarezzandolo gli ho detto:

“Domani andiamo al mare”. E poi ho pensato: lui è qui con me, gli sono accanto in questo momento, tanti cani purtroppo non hanno nessuno...».

E così a luglio il progetto è stato avviato. «Abbiamo deciso di cercare famiglie, tre o quattro, disposte ad accogliere cani terminali. Noi paghiamo tutte le spese, veterinario e mantenimento».

Ed è così che sono arrivati Mowgli, Lazzaro, Bora, Luisella, Nancy... Talvolta da tanto lontano, come Bora, randagia tra migliaia di randagi in Albania: l’associazione “Animal Rescue Albania” aveva fatto un appello pregando che qualcuno salvasse questa piccolina col muso deformato da un tumore. Tutti sistemati nel rifugio, in attesa di un’adozione, grazie alle cucce donate dall’Aipa di Gorizia.

E tutto su base volontaristica. «Collaboriamo con diverse associazioni che si occupano di animali, bambini, anziani, diversabili e persone con difficoltà economiche – spiegano Michela, Monica e Federica nella pagina Facebook (https://www.facebook.com/sentierodiares) dedicata all’iniziativa –. Cerchiamo di essere sempre in prima linea per aiutare i più deboli e bisognosi ed è grazie al sostegno di chi ci supporta se riusciamo nelle nostre missioni».

Il sogno di Michela e delle sue due amiche è quello di creare una rete in Italia. Ma c’è ancora tanta strada da fare e servono aiuti. «Faccio un appello: ci servono volontari, la nostra attività non è quella di un canile, qui siamo come una grande famiglia. Una famiglia allargata».

Come aiutare “Il sentiero di Ares”? Si può sostenere l’attività dell’associazione diventando soci (telefonando al 334 3615239 oppure scrivendo a sentierodiares@gmail.com, mentre sulla pagina Facebook si trovano poi tutte le indicazioni per diventare soci), oppure portando generi di prima necessità (dalle crocchette all’umido, ma anche viotole, guinzagli, cuccie, antiparassitari e medicinali...). Ma anche decidendo semplicemente di trascorrere qualche ora in compagnia dei cani.

«Spesso mi chiedono – racconta Michela – ma cosa ci guadagni? Tantissimo: vedere Lazzaro, un cane anziano e pieno di tumori, scendere dall’auto e toccare l’erba, ti dà una soddisfazione immensa. Almeno muoiono sapendo che c’è un mondo là fuori».

Quella di Michela, Monica e Federica è una goccia, certamente. Ma, come si dice, il mare non è fatto di gocce?

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