Natale, il municipio investe 30 mila euro nelle luminarie

maniago
Il Natale si avvicina, ma il momento non è facile né per i cittadini né per gli imprenditori. Proprio per stemperare il clima cupo, il Comune di Maniago ha deciso di investire su luminarie e addobbi, ritenendoli non uno spreco, bensì un modo per creare un’atmosfera calda, a maggior ragione quest’anno. Le luminarie non sono la soluzione, questo lo sa bene anche l’amministrazione, ma privare la città pure degli addobbi in nome del risparmio, in uno dei momenti più suggestivi dell’anno, è parso eccessivo. «Mai direi che le spese per le luci di Natale sono inutili, tanto più quest’anno in cui dobbiamo risollevare il cuore dallo sconforto quotidiano – ha commentato l’assessore al turismo e al commercio Cristina Querin –. A Maniago abbiamo destinato in bilancio 30 mila euro per gli allestimenti natalizi. Qualche anno fa erano a carico dei commercianti: la nostra amministrazione pensa che siano un bene di comunità e i costi vanno sostenuti da tutti».
Non mancheranno, tra l’altro, i pini che decoreranno le piazze. «Ogni anno, in occasione delle festività natalizie, vengono allestite le piazze e le vie principali con addobbi luminosi e alberi di Natale – ha spiegato l’amministrazione Carli –. Abbiamo, quindi, ritenuto necessario procedere ora all’acquisto di quattro abeti di una decina di metri di altezza da porre in alcune delle piazze del territorio e delle frazioni».
L’esecutivo Carli, di concerto con commercianti e associazioni, ha sempre organizzato un ricco programma di eventi per andare incontro ai gusti di tutti, grandi e piccoli. Un programma che partiva a dicembre e si chiudeva a gennaio, con l’arrivo della Befana in piazza che donava dolcetti ai bambini. Quest’anno, il Covid ha messo i bastoni tra le ruote non soltanto nella città del coltello. I commercianti stanno facendo del proprio meglio per cercare di convivere con le restrizioni imposte dal governo a causa della pandemia, ma non è facile. Il Natale 2020 sarà, comunque, amaro: l’auspicio è che almeno i cittadini spendano nei negozi del centro. Niente fughe nei centri commerciali, ma spese in loco in modo tale da poter consentire un futuro alle botteghe e agli imprenditori che continuano a investire per tenere aperto e dare vita ai centri storici. —
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