Natale tra luci e ombre, il crollo del potere d’acquisto frena lo shopping a Udine: addio alla folla degli anni d’oro
La maggior parte dei negozianti del centro lamenta un calo di fatturato, ma c’è anche chi regge l’urto della crisi come librerie e profumerie. Incidono anche le pedonalizzazioni cittadine e la difficoltà a trovare parcheggio
La folla degli anni d’oro resta un lontano ricordo: il Natale non è più quello di una volta, e la nostalgia si fa sentire anche tra i commercianti di Udine. Spesso accompagnata da un diffuso senso di amarezza per i guadagni mancati.
Il capro espiatorio più comune sono le scelte dell’attuale giunta: i parcheggi sottratti, la Ztl, le pedonalizzazioni, passando per tutti quei mutamenti – il mercato che migra da una piazza all’altra, gli autobus che cambiano numeri e percorsi – che, a detta della maggior parte degli esercenti, disorienterebbero le persone.
La negatività totale di alcuni, va detto, è compensata dai barlumi di speranza di qualche voce fuori dal coro, che riconosce nel periodo natalizio un momento ancora propizio per il commercio.
Calzature e abbigliamento
«Dov’è il Natale?». Roberto Baldan, da 42 anni titolare di Giovani, negozio di scarpe del centro, alla domanda “come vanno gli affari?” risponde con un’altra domanda. «La situazione è disastrosa. Da quando hanno iniziato a ingrandirsi i centri commerciali, non c’è più spazio per noi piccoli, senza dimenticare che i friulani, già grandi risparmiatori, non hanno più soldi».
Il tracollo, secondo Baldan, è iniziato oltre vent’anni fa, con il passaggio dalla lira all’euro. In molti entrano, guardano, provano, ma non acquistano. «La giunta comunale, poi, non fa nulla per aiutarci: prima di allargare la Ztl o sottrarre parcheggi, avrebbero potuto consultarci – continua –, invece hanno preso decisioni scellerate in modo arrogante».
Meno pessimista, ma comunque critico, Jacopo Zane, responsabile di un negozio di scarpe e abbigliamento sotto i portici di via Mercatovecchio. «Gli acquisti natalizi procedono a rilento, ma abbiamo recuperato a novembre, grazie al black friday», dichiara osservando che, in generale negli ultimi anni, l’abitudine di fare i regali è sempre meno diffusa.
Libri, valigie e profumi
Due sempreverdi dei pacchi di Natale sono libri e profumi: dalle parole del titolare della libreria Moderna, i più gettonati sono i testi per ragazzi e i titoli pop. «Il negozio esiste dal 1963, io sono qui dal 2008 e, per quanto l’editoria venga descritta come un settore perennemente in crisi, tutto sommato noi non possiamo lamentarci» dice Remo Politeo, nelle brevi pause tra un cliente e l’altro.
Reazione simile arriva da parte di Monica Toso, responsabile della profumeria Zanon: «Le persone acquistano in modo più ponderato, arrivano qui che sanno già cosa vogliono, ma comunque comprano» sorride.
A poca distanza, Barbara Bassetti, titolare della valigeria Moderna, è più cauta: «I conti si fanno la sera della vigilia. L’impressione che ho, per adesso, è che stia andando meglio dell’anno scorso, ma in generale non si fanno più gli affari di una volta» spiega, accusando la concorrenza di centri commerciali e piattaforme online. «Il problema è che c’è poca gente in giro – dice – e la responsabilità è anche delle scelte di questa giunta e di quelle passate: via Mercatovecchio è cambiata completamente da quando è stata pedonalizzata».
Targhe, lana e cappelli
Proprio di fronte a palazzo D'Aronco, Emilio Conti, titolare dell’omonimo negozio di timbri e targhe, nato nel 1895, è una delle voci fuori dal coro: «Le persone hanno anticipato le compere, per non ridursi all’ultimo – spiega –, e, anzi, in molti sono tornati ad apprezzare l’acquisto al banco, a discapito dell’online».
Ottimi affari li registra anche lo storico Zagolin, a Udine da 300 anni. «Certo, non c’è più la clientela degli anni Sessanta, ma sono cambiati i tempi, sarebbe irrealistico sperarlo»
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