Nè piste nè rastrelliere: lo stadio non è “ciclabile”

Mancano percorsi sicuri per raggiungere l’impianto sportivo con la bicicletta Il vicesindaco: la questione merita approfondimenti, vedremo come intervenire



È uno degli stadi più belli d’Italia, un vero gioiellino che tutti ci invidiano. Peccato, però, che il Friuli, casa dell’Udinese Calcio, non sia “a misura di bicicletta”. Mancano percorsi dedicati e in sicurezza per raggiungerlo (il tratto più vicino finisce ai Rizzi), ma attorno all’impianto non si trova nemmeno una rastrelliera per i mezzi a due ruote. E così ogni domenica la “sosta selvaggia” non riguarda sono le automobili, ma anche le biciclette, lasciate un po’ ovunque: appoggiate ai lampioni, agli idranti stradali o alle recinzioni. Fino a oggi nessuno pare averci pensato: né l’Udinese, che interpellato sulla questione ha preferito non commentare, né il Comune, che al contrario si è preso l’impegno, attraverso il vicesindaco Loris Michelini, di approfondire la tematica.

«Nessuno ci ha mai chiesto di posizionare rastrelliere per le bici nella zona dello stadio – conferma Michelini – però mi pare una buona idea che merita un approfondimento. Va trovato un luogo adatto che consenta di essere raggiunto in sicurezza dai mezzi a due ruote. Capiremo come fare e in che termini intervenire». In una prima fase basterebbe posizionare alcune rastrelliere per appoggiare e legare le biciclette in maniera ordinata, ma in una seconda fase sarebbe opportuno disegnare percorsi ciclabili appositi per consentire alle persone di raggiungere lo stadio Friuli sulle due ruote, magari partendo dalla città o dall’hinterland. Oggi chi si azzarda a mettersi in sella verso la Dacia Arena lo fa a suo rischio e pericolo, visto il traffico che c’è nei giorni delle partite sui viali che circondano l’impianto.

Dopo la sfida tra Udinese ed Hellas Verona è stato Paolo Ermano, economista dell’Università di Udine, a dar vita a un dibattito social su questo argomento, postando una foto su Facebook. «Ci sono oltre 25. 000 posti a sedere allo stadio Friuli – sostiene – eppure a 4 anni dell’ammodernamento, l’Udinese non è riuscita a mettere nemmeno una rastrelliera per le bici, costringendo i poveri tifosi che vogliono godersi la via per lo stadio con la tranquillità della bici, a trovare soluzioni di fortuna per legarle. Anche per questo in pochi raggiungono l’impianto pedalando, preferendo l’auto, e così gli ingorghi, le difficoltà a parcheggiare, le code alla fine della partita, sono una triste abitudine». Ermano ha scritto alla società bianconera, ricevendo una risposta piuttosto evasiva. «Si stanno organizzando, hanno detto – afferma –. Hai voglia a combattere il riscaldamento globale se nemmeno le soluzioni più semplici ed economiche trovano spazio nella testa delle persone». Un problema che riguarda anche il palasport Carnera. «È importante sostenere mobilità alternative quando le persone hanno più tempo, ad esempio la domenica – chiude Ermano – tante bici rendono tutto più civile, sicuro, pulito e sano». –



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto