Neanche gli Europei salvano lo store dell’Udinese: «Va demolito»

Nemmeno gli Europei Under 21 salvano lo store dell’Udinese. La società bianconera, tenuto conto dell’evento che si disputerà dal 16 al 30 giugno 2019, giorno della finale che si disputerà proprio allo stadio Friuli, aveva infatti chiesto al Comune di valutare l’opportunità di revocare la richiesta di demolizione dell’immobile. Perché la Uefa ha chiesto che all’esterno dello stadio ci sia un “accreditation center”, una sala attrezzata per l’accreditamento degli addetti ai lavori provenienti da tutto il mondo. E lo store avrebbe potuto svolgere questa funzione. Per l’Udinese non avrebbe senso abbattere un prefabbricato per poi doverne fare un altro simile.
Ma gli uffici di palazzo D’Aronco hanno ribadito la necessità di procedere «urgentemente alla demolizione» ottemperando quanto già chiesto in precedenza con l’ingiunzione. «Purtroppo – sottolinea l’assessore allo Sport e alla Pianificazione territoriale, Paolo Pizzocaro – c’è una sentenza che ha stabilito che quello store è abusivo e di conseguenza gli uffici non possono di certo avvallare quello che di fatto sarebbe il mancato rispetto della decisione di un tribunale. Questo però non vuole dire – aggiunge – che non troveremo una soluzione idonea a rispondere alle necessità evidenziate dalla Uefa».
Il Comune insomma è pronto a fare la sua parte per contribuire all’organizzazione di un evento sportivo che si tradurrà anche in un’opportunità turistica ed economica per la città. Ma, come ribadito in più occasioni dal sindaco Pietro Fontanini, poiché «le regole devono essere rispettate da tutti», lo store è destinato alla demolizione.
L’immobile infatti non rispetta la distanza di rispetto cimiteriale. L’Udinese aveva chiesto in più occasioni di rivederla tenuto conto che l’attuale misura di 200 metri è stabilita «da un regio decreto del 1934 e quello dei Rizzi è l’unico per il quale è rimasta in vigore considerato che la fascia di rispetto per quello di Cussignacco nel 2004 è stata portata a 60 metri, mentre quella per il cimitero di San Vito è stata ridotta a 100, poi a 85 e infine agli attuali 55». Una differenza che probabilmente non trova giustificazioni, ma ciò non toglie che lo store si stato costruito senza rispettare la norma. L’Udinese però ha tentato di ricorrere al tribunale e nel frattempo lo sponsor tecnico Macron ha giá allestito nella pancia della curva nord un temporary store in attesa del negozio vero e proprio che sarà costruito all’interno della nuova zona commerciale dello stadio. –
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