Nei boschi di Pradis compare il cane procione

L’avvistamento, effettuato tra gli altri dal sindaco di Clauzetto, è il primo in zona. Si tratta di una specie rara in Italia, dove la presenza è segnalata dal 2005

CLAUZETTO. Il cane procione è stato avvistato a Pradis di Sopra, nella riserva di Clauzetto: il sindaco Flavio Del Missier, assieme a un amico, alcune settimane fa, intorno alle 21.30, ha infatti rilevato la presenza dell’animale che fa parte della famiglia dei canidi ed è molto simile alla volpe, ma possiede la mascherina facciale nera che lo rende simile al procione americano.

Secondo quanto riferito da Del Missier, che si è confrontato con altri componenti della locale riserva e ha informato l’assessore provinciale Stefano Zannier, si tratterebbe del primo avvistamento di questa rara specie a Clauzetto.

Anche alle guardie forestali è nota la presenza dell’animale in zona. Le ultime segnalazioni sulla presenza del cane procione nella Val Cosa risalgono al 2011, quando pure in altre zone le fototrappole lo hanno immortalato. Cacciatori e appassionati di fauna selvatica hanno avvistato l’animale anche in Val Tramontina.

La prima volta in cui è stata documentata la presenza del canide, originario del Giappone, della Siberia orientale e della Manciuria, in Italia risale al 2005: i ricercatori del dipartimento di scienze animali dell’università di Udine lo hanno fotografato nella riserva di caccia di Socchieve (Udine), in Carnia, e l’identificazione è stata confermata dagli esperti dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica.

«È il primo dato certo di presenza di questa specie in Italia – aveva spiegato allora Stefano Filacorda, ricercatore dell’ateneo friulano e responsabile della ricerca –. Sinora questa specie era stata segnalata soltanto in Alto Adige, senza però conferma oggettiva. Le foto sono state ottenute grazie all’uso di fotocamere a infrarosso nell’ambito del progetto sulle presenze faunistiche in Carnia».

Il cane procione pesa circa 6 chili e, nonostante sia originario dell’Estremo Oriente, le massicce introduzioni realizzate in Russia come animale da pelliccia ne hanno favorito la diffusione verso ovest. L’habitat è caratterizzato dalla presenza di zone boscose e corsi d’acqua.

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