Nel bosco della rotonda arrivano le motoseghe
CIVIDALE. L’allarme è scattato già martedì mattina, quando gli automobilisti in transito sulla statale 54 hanno notato movimenti “sospetti” sulla fascia perimetrale del boschetto spontaneo che riempie il cuore della rotonda in località Tre Pietre, a cavallo tra i Comuni di Cividale, Moimacco e Premariacco: un gruppetto di operai muniti di motoseghe si aggirava sul margine erboso, studiando (anzi: selezionando, apparentemente) i fusti. Un panorama, insomma, che lasciava ben pochi margini di dubbio (tant’è che alcuni passanti hanno immediatamente allertato il Wwf regionale, all’oscuro di tutto): nel giro di pochi minuti, in effetti, è iniziata l’operazione, con il taglio degli alberi più esterni, quelli prossimi alla carreggiata.
Le attività sono proseguite anche ieri. Le tre amministrazioni civiche interessate sono cadute dalle nuvole: non erano state minimamente informate dell’intervento di pulizia e potevano, conseguentemente, solo intuire a chi fosse riconducibile l’ordine di avvio dei lavori.
Se ne è venuti a capo nella mattinata di ieri, con la conferma delle supposizioni dei Comuni: l’iniziativa è riconducibile all’Anas, che ha competenza sull’area in oggetto e con la quale, peraltro, nei mesi scorsi la giunta di Cividale si era confrontata sul tema della boscaglia delle Tre Pietre a seguito della proposta – avanzata da alcune realtà locali – di radere al suolo la macchia per far posto a un vigneto. L’ipotesi, si ricorderà, aveva suscitato un vespaio, stimolando forti prese di posizione da parte non solo degli ambientalisti (a cominciare dal Wwf).
La levata di scudi aveva prodotto il “congelamento” del progetto: si pensava, così, che il rischio tabula rasa fosse archiviato, ma gli sviluppi registrati questa settimana hanno rimesso in agitazione i cittadini favorevoli al mantenimento dello status quo.
«Non siamo stati avvisati», confermano all’unisono gli assessori al patrimonio e all’ambiente, Davide Cantarutti ed Elia Miani, precisando tuttavia che l’ente di gestione del sistema stradale (“titolare”, come detto, dello spazio in questione) non era tenuto a comunicare alcunché.
«Per capire cosa stesse accadendo – spiega Miani – ho contattato il direttore generale dell’Anas regionale, ingegner Ferrara, il quale mi ha spiegato che si tratta di opere di cura del sottobosco e sfoltimento delle piante; opere – precisa – che erano state concordate, a suo tempo, con la nostra amministrazione. Nessun vigneto all’orizzonte. Non sappiamo, del resto, quale sarà l’entità del taglio degli alberi…». Come dire: quanto rimarrà del bosco?
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