Nel Cividalese autista e infermiere fanno nascere una bimba
CIVIDALE. Di angeli custodi, lei, potrà ben dire – quando sarà grande – di averne avuti due, nel momento in cui è venuta al mondo. E mica convenzionali, concedete il termine: nessuna ostetrica, nessun ginecologo accanto alla sua mamma.
A far nascere la piccina, sul lettone dei genitori, sono stati l’autista di una delle due ambulanze in dotazione all’ospedale di Cividale e l’infermiere che prestava servizio sul mezzo nella notte fra sabato e domenica.
Il medico, pur allertato tempestivamente dai due, è arrivato nell’abitazione teatro dell’avventura quando Visinale di Corno di Rosazzo, ormai, aveva un’abitante in più.
Ecco, dunque, lo scenario di questa storia a lieto fine, che s’è conclusa con un gioioso fiocco rosa e rappresenta una chiara riprova dell’importanza dei servizi sanitari (d’emergenza, in primis) di prossimità. In altre parole, non ci fosse stata l’ambulanza del pronto soccorso di Cividale, la madre della piccola avrebbe dovuto cavarsela da sola e chissà con quali esiti. Invece è andato tutto bene e quella che oggi si può raccontare è una vicenda che ha i tratti della favola.
Erano le 4 meno un quarto quando il 118 ha raccolto la richiesta di aiuto di un uomo – il padre della neonata – trovatosi di fronte agli inequivocabili segnali di un parto imminente. Immediata la partenza di un mezzo dal pronto soccorso cividalese: l’infermiere di turno, però, tutto si aspettava tranne che di diventare protagonista - di lì a poco, con l’autista appunto – di una nascita lampo. L’idea era di raggiungere il posto, sincerarsi delle condizioni della donna e verificare se fosse possibile il trasporto a Udine. Nel frattempo è partita una chiamata cautelativa all’ospedale di Udine, con la richiesta di un’automedica a Visinale: il dottore, però, come detto, al suo arrivo ha trovato il lavoro bell’e fatto.
Giunti nell’abitazione della coppia, che ha già altri tre figli, i due colleghi si sono resi conto che di margini d’attesa non ce n’erano. Sono tornate utili, a quel punto, le nozioni in tema parto che, per regolamento, sono impartite pure agli autisti di ambulanza. Ma, si capisce,fra teoria e pratica c’è un abisso. La lucidità e la professionalità dei due operatori ha tuttavia colmato ogni lacuna ed evitato che partoriente e marito finissero in preda al panico. La signora è stata distesa sul letto matrimoniale appena in tempo per accogliere la creatura. Gli angeli custodi sono riusciti a farle emettere il primo vagito e solo allora, con l’esserino fra le braccia, hanno potuto tirare un sospiro di sollievo.
E pensare che la madre, la cui gravidanza era a termine, solo poche ore prima era stata rimandata a casa dall’ospedale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto