«Nel futuro di Amga c’è la sfida del gas»

Udine, il presidente Paolo Cerutti anticipa il Piano strategico: per partecipare alle gare d’ambito ci serviranno 50 milioni di euro
Udine, 05/2007 - Premio Terzani 2007 - INAUGURAZIONE Chiesa di San Francesco - Foto Luca d'Agostino_Phocus Agency © 2007
Udine, 05/2007 - Premio Terzani 2007 - INAUGURAZIONE Chiesa di San Francesco - Foto Luca d'Agostino_Phocus Agency © 2007

UDINE. Definita la cessione del ramo acqua al Cafc, la vera sfida di Amga spa, società partecipata dal Comune che nel 2012 ha registrato un utile consolidato di 4,2 milioni di euro, è la partecipazione alle gare per la distribuzione del gas. Su questo fa leva il Piano strategico allo studio del consiglio di amministrazione che il presidente del gruppo, Paolo Cerutti, illustra nella sua prima intervista a un anno dal suo insediamento al vertice della holding.

Presidente, a che punto siamo con la cessione del ramo acqua?

«L’operazione dovrebbe chiudersi a fine anno. L’assemblea ha autorizzato l’acquisto delle azioni proprie per effettuare la permuta con le quote di Friuli energie che sarà incorporata dal Cafc. In Friuli energie, in prossimità dell’incorporazione nel Cafc, entrerà il Comune il quale acquisterà il 35% delle quote ora detenute da Amga e presumibilmente diventerà socio di maggioranza relativa del consorzio».

Per gli utenti cosa cambierà?

«Nulla perché dallo scorso anno anche per l’acqua le tariffe vengono definite dall’autority nazionale e quindi non dipendono da noi».

Dalla holding uscirà anche la distribuzione del gas?

«Nella riorganizzazione del gruppo, il Cda ha deciso lo scorporo del ramo operativo della distribuzione del gas in una nuova società, una newco, che probabilmente si chiamerà Reti gas Friuli Venezia Giulia. Sarà una società autonoma, controllata al 100% da Amga spa. Abbiamo varato, inoltre, l’organigramma della holding con nuove funzioni aziendali e in questo contesto sono stati nominati gli ingegneri Romanello direttore generale del gruppo e Nicolini amministratore delegato di Amga energia e servizi».

Perché questo passaggio?

«Nel mondo delle multiutility come Amga vanno distinte le attività che operano nel mercato libero (vendita di gas ed energia) da quelle regolate (distribuzione). Con questa operazione abbiamo completato il percorso di separazione richiesto dall’autority e ora ci stiamo preparando per le gare d’ambito relative alla distribuzione del gas».

Potete concorrere anche a livello nazionale?

«Potenzialmente possiamo concorrere dove vogliamo».

La sfida del futuro sarà partecipare alle gare del gas?

«A livello nazionale ci saranno gare d’ambito per l’assegnazione di concessioni di 12 anni. Nella nostra provincia ci sono tre ambiti (nord, centro e sud) e Udine è al centro. Amga è presente nei tre ambiti in posizione dominante con circa 140 mila utenze su un totale di 220 mila unità. Il Cda ritiene che questa sia la sfida più importante da affrontare per proseguire nello sviluppo della società. Non solo parteciperemo a queste tre gare, ma stiamo valutando di farlo anche per altri ambiti vicini o limitrofi».

Quando dice altri ambiti cosa intende?

«Eventuali partecipazioni in altri ambiti sia in regione che nel Veneto. Sicuramente nei tre provinciali vogliamo partecipare e correre per vincere».

Tutto ciò quando accadrà?

«Il decreto del Fare, in corso di approvazione, ha sollecitato la velocizzazione delle gare, si stima che partiranno nella seconda metà 2014. Quello sarà il momento in cui Amga dovrà essere pronta a partecipare».

Con chi gareggerà?

«In Italia ci sono circa 240 operatori, ma considerato che le gare d’ambito implicano una serie di cambiamenti, stando alle stime fatte nel settore potrebbero rimanere dalle 30 alle 40 società».

In questo gruppo Amga come si collocherà?

«Con le dimensioni che ha e vincendo le gare, potrebbe collocarsi tra il 15° e il 20° posto in Italia».

Amga ha le potenzialità per correre da sola?

«Il vero obiettivo è quello di mantenere e valorizzare il patrimonio di conoscenze e competenze di Amga. Riteniamo di avere capacità tecniche e potenzialità per correre da soli o con un partner finanziario che potrebbe essere un fondo d’investimento infrastrutturale. In questo senso stiamo già dialogando con alcuni partner».

Quanti soldi vi servono?

«L’investimento per la partecipazione alle gare potrebbe attestarsi intorno ai 50 milioni di euro».

Chi potrebbe darvi 50 milioni?

«Dalle analisi in corso una parte deriverà dall’autofinanziamento, in questo senso potrebbe essere utilizzata parte dei circa 20 milioni relativi all’operazione acqua; una parte da un partner finanziario e un’altra sarà reperita con il normale indebitamento del sistema. Senza contare possibili, parziali dismissioni. L’obiettivo del piano sarà quello di non chiedere interventi ai soci».

Cosa pensate di dismettere?

«Al momento niente era solo per dire che c’è anche una quarta alternativa».

Il potenziale partner entrerà in Reti gas Fvg perché questa sarà la società che parteciperà alle gare?

«Esatto, tant’è che il Consiglio comunale nella delibera tecnica relativa al conferimento ci autorizza a reperire la provvista finanziaria interloquendo con eventuali partner».

Perché vi servono 50 milioni?

«Per pagare gli indennizzi agli altri operatori uscenti nel caso di vittoria delle gare».

La rete gas di Udine resterà di proprietà comunale?

«Il Cda chiederà al Comune che gli possa essere conferita la rete gas di Udine il cui valore dovrebbe aggirarsi tra i 10 e i 15 milioni di euro. Lo farà anche in virtù di un recente parere della Corte dei conti Lombardia secondo il quale questa operazione è praticabile. Avere la rete gas di Udine in proprietà rafforzerebbe la partecipazione di Amga alle gare».

Se sarà così come cambieranno i rapporti patrimoniali con il Comune?

«L’assemblea dei soci, in relazione dell’operazione acqua, ha deliberato di non distribuire l’utile 2012. Però se l’operazione andrà a buon fine si originerà per Amga una plusvalenza che compenserà il sacrificio di quest’anno. E se il Comune conferirà la rete potrebbe avere ulteriori vantaggi patrimoniali».

Tenendo conto delle necessità delle reti gas distribuirete l'utile 2013?

«Bisognerà tener conto delle necessità finanziarie delle gare gas, ma spetterà ai soci decidere».

Ritiene possibili alleanze con altri gestori per le gare d’ambito?

«Il Cda lavora al piano strategico con l’ipotesi di una partecipazione autonoma alle gare. Questa è la proposta che farà come organo amministrativo ai soci se poi gli stessi soci riterranno di fare alleanze o riceveranno eventuali proposte a quel punto spetterà a loro decidere».

Amga energia e servizi è rientrata dalla perdita di due anni fa?

«Si trattava di una perdita su alcuni contratti industriali di fornitura di energia che, inevitabilmente, aveva creato nel conto economico una perdita significativa. Stiamo riducendo la nostra presenza nel mercato industriale dell’energia perché è un mercato molto a rischio soprattutto per quanto riguarda il recupero del credito».

Quali sono i mercati alternativi?

«Amga energia e servizi sta studiando un piano di marketing per rivedere le proprie strategie di vendita. Considerato che le cosiddette partita Iva usciranno dal mercato tutelato questo potrebbe essere un’altra opportunità dove sviluppare la nostra presenza».

E i distributori di gas metano per autotrazione?

«Abbiamo deliberato di dar corso all’apertura di un punto di distribuzione di gas metano per autotrazione nell’area di Udine nord con due partner del settore, l’impianto sarà inserito in un distributore esistente».

Sul fronte delle energie alternative cosa state facendo?

«Pensiamo di investire in impianti, come a esempio quello realizzato nel comprensorio della Banca di Cividale, che consentono una migliore efficienza, un risparmio energetico e un’ottimizzazione data dall’utilizzo combinato di energia elettrica e calore. Stiamo analizzando con interesse anche l’ipotesi della produzione diffusa di energie rinnovabili elettriche e un modello consortile già utilizzato in altri Paesi europei dove la principale multiutility del territorio con le municipalità, i cittadini e le imprese si consorzia e genera energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili».

Un giudizio su questo primo anno di presidenza?

«Positivo, è un incarico complesso ma professionalmente stimolante. Colgo l’occasione per ringraziare i componenti del Cda per la costante e proficua collaborazione che ci consente di “fare squadra” nel modo migliore. Ringrazio pure il sindaco Honsell che consente al Cda di operare con ampia autonomia».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:amgaenergiagas

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto