Nel mirino della “A” cerchiata anche l’associazione partigiani

Scritte sulle pareti del comitato provinciale in viale Ungheria: «Dalla resistenza non ci si dissocia» Il presidente Spanghero: «Bravata di anonimi senza coraggio. Non accettiamo lezioni di antifascismo»
Di Piero Tallandini

I blitz notturni degli imbrattatori hanno toccato anche la sede udinese del Comitato provinciale dell’Anpi, in viale Ungheria. Le scritte: “Dalla resistenza non si dissocia” e “Saluti da Cremona” corredate dalla “A” cerchiata, il simbolo più conosciuto del movimento anarchico.

Durissima la reazione del presidente dell’Anpi di Udine, Dino Spanghero: «Dietro la “A” cerchiata hanno deciso di nascondersi coloro che ostentano tutto il loro “coraggio” facendosi coprire dal buio per la loro bravata narcisistica – afferma Spanghero –. Ma dove hanno trovato tanta audacia questi anarchici pronti a sfidare il rigore di una notte invernale pur di provocare nell'anonimato la principale associazione partigiana italiana? A dire di questi “arditi” non ci si dovrebbe “dissociare dalla resistenza”, laddove l'allusione corre diretta ai fatti di Cremona dei giorni scorsi: il graffito in questione, in altri termini, si configura come una vera e propria lezione di “resistenza” all’associazione che alla Resistenza del 1943-45 dedica da decenni la propria esistenza. Ora, se è vero che non si dovrebbe mai smettere di andare a scuola di antifascismo, chi sarebbero questi maestri tanto ansiosi di darci lezioni? Quali sono i titoli che hanno da esibire? In nome di quale impresa salgono con tanta arroganza in cattedra? Hanno un’idea di quante migliaia di esistenze di attivisti dell'Anpi sono state interamente dedicate alla causa dell'antifascismo? Le nostre porte sono sempre state aperte agli antifascisti di ogni orientamento, anche a quelli più distanti dalle convinzioni in cui ci riconosciamo: siamo abituati a discutere a testa alta, noi».

«Non abbiamo mai negato la disponibilità al confronto – continua Spanghero –, ma in questo caso di altro si tratta: dell’urgenza esibizionistica di qualche testa calda, smaniosa di ostentare il proprio ribellismo e farsi immortalare per un po’ di spazio e di fama “sovversiva” in qualche social network. Ultima considerazione sui fatti di Cremona: l’aggressione squadrista di cui è stato vittima Emilio Visigalli è stata una cosa tremendamente seria. La gravità del fatto in questione merita un’attenzione importante, e la vigilanza dell'Anpi è particolarmente alta. Non ci faremo distrarre da provocazioni di alcun genere, e confidiamo nella capacità diffusa di comprendere che al pericolo rappresentato dal neofascismo non si fa fronte agitando bombolette spray nascosti dal buio della notte».

Sull’imbrattamento della sede dell’Anpi è intervenuto anche il capogruppo del Pd Fvg Cristiano Shaurli manifestando «ulteriore sconcerto di fronte a un attacco verso chi ci ha donato con la democrazia anche la libertà di manifestare. I partigiani che hanno rischiato la vita a volto scoperto e con fierezza non si fanno spaventare da vigliacchi notturni e anonimi».

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