Nel paese di cento abitanti tutti in lite per i beni civici
COMEGLIANS. Domenica a Tualis, frazione di un centinaio di abitanti nel comune di Comeglians, si sarebbero dovuti tenere i comizi elettorali in vista dell’elezione del Comitato per l’amministrazione separata dei beni civici frazionali della stessa Tualis e di Noiaretto.
Appuntamento da tenersi per volontà del sindaco del paese carnico – Flavio De Antoni – che, però, ha dovuto annullare tutto dopo il braccio di ferro instaurato, e perso, con il presidente del Comitato, Michele Gracco.
Beni civici frazionali
Gli “usi civici” sono quei diritti che spettano a una collettività (e ai suoi componenti) organizzata e insediata su un territorio, il cui contenuto consiste nel trarre utilità dalla terra, dai boschi e dalle acque.
Un diritto di godimento, in altre parole, che si concretizza su beni immobili – di proprietà pubblica o anche di terzi – e che nasce non da una legge formale, bensì da una prassi collettiva radicata nel tempo.
Comeglians, con la sua frazione di Tualis, rappresenta uno dei pochi Comuni del Fvg in cui questa consuetudine è ancora viva. Il Comitato, formato da quattro persone compreso il presidente, gestisce circa 70 ettari di bosco e l’ex scuola materna della frazione trasformatasi in osteria; il suo mandato andrà a scadenza naturale nell’ottobre di quest’anno.
Elezioni
Il “casus belli” in terra carnica scoppia il 13 aprile quando De Antoni invia a Gracco una missiva informandolo della volontà di «procedere al rinnovo con la convocazione dei comizi per domenica 7 giugno».
Il presidente replica, il giorno successivo, al primo cittadino di Comeglians cassando la proposta e avanzando, come data alternativa, il 4 ottobre vista come «più prossima alla scadenza naturale del quadriennio».
De Antoni, però, non cambia idea e il 23 aprile conferma il 7 giugno come «data di convocazione dei comizi elettorali» scatenando la furia di Gracco che coinvolge anche la Regione.
E ricorda al sindaco che la legge regionale per le elezioni prevede che «il sindaco del comune, sentiti il Commissario regionale per la liquidazione degli usi civici e il presidente del Comitato frazionale in carica, convoca i comizi per l’elezione del Comitato frazionale», ma chiede anche l’accesso alla corrispondenza intercorsa tra De Antoni e il commissario del Fvg.
Svolta
Gracco si fa forte della normativa vigente e del suo parere negativo nell’anticipare le elezioni, condizione indispensabile come abbiamo visto, e non riesce a capire come mai da Trieste sia arrivato il nulla osta alla predisposizione dei comizi nonostante il suo mancato placet.
La risposta la ottiene il 4 maggio quando il commissario agli usi civici Oliviero Drigani pretende spiegazioni dal sindaco.
«Chiedo che mi vengano forniti urgenti e circostanziati chiarimenti – si legge – in merito alla data fissata per il rinnovo dell’Organo frazionale, in quanto il parere da me reso è stato espresso sul presupposto che vi fosse – come chiaramente desumibile da una “normale” lettura della sua richiesta e sull’evidente affidamento che essa faceva sorgere (“…sentito anche il presidente del Comitato”) – un comune e concorde intendimento tra le due amministrazioni».
Marcia indietro
Parole chiare, quelle di Drigani, che portano De Antoni a fare marcia indietro e a revocare, il giorno successivo, la convocazione dei comizi elettorali. «Non ho mai capito tutta questa fretta – ha spiegato Gracco – e la caparbietà nel voler svolgere le elezioni prima della fine del mandato.
Noi, come Comitato, abbiamo semplicemente chiesto di poter portare a termine i progetti di gestione dei beni che abbiamo iniziato e che, con quattro mesi in meno a disposizione, non saremmo stati in grado di concludere.
Attendo ancora di sapere dal sindaco le motivazioni della sua scelta, ma su una cosa può essere certo: finché rimarrò presidente non gli permetterò di intervenire in ambiti come questo che non sono certamente di sua competenza e di cui non si è mai interessato nella sua ormai ventennale presenza nell’amministrazione di Comeglians».
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