Nel Pordenonese un aborto al giorno: 12 medici ginecologi su 13 sono obiettori

Molti interventi sono effettuati dai colleghi che arrivano da San Vito. L'esperto: "Quando la richiesta arriva il venerdì sera, la procedura farmacologica è a rischio"
+++ RIPETIZIONE CORRETTA +++..20051112 - PONTEDERA (PISA) - CRO : ABORTO: RU486; PARTITA RICHIESTA PER ALTRE 4 INTERRUZIONI...Il reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale Lotti di Pontedera. Una decina di donne, alcune anche da fuori regione, hanno fatto richiesta alla Usl 5 di Pontedera per poter interrompere la gravidanza con l' uso della pillola abortiva. Per quattro di loro e' gia' stata inoltrata la procedura per l' acquisizione del farmaco. Lo hanno comunicato, nel corso di una conferenza stampa, il direttore sanitario della Usl 5 pisana, Rocco Damone e il dottor Massimo Srebot, primario del reparto di ostetricia e ginecologia dell' ospedale Lotti di Pontedera, dove nei giorni scorsi e' avvenuto il primo aborto con la RU486...FRANCO SILVI / ANSA / PAL
+++ RIPETIZIONE CORRETTA +++..20051112 - PONTEDERA (PISA) - CRO : ABORTO: RU486; PARTITA RICHIESTA PER ALTRE 4 INTERRUZIONI...Il reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale Lotti di Pontedera. Una decina di donne, alcune anche da fuori regione, hanno fatto richiesta alla Usl 5 di Pontedera per poter interrompere la gravidanza con l' uso della pillola abortiva. Per quattro di loro e' gia' stata inoltrata la procedura per l' acquisizione del farmaco. Lo hanno comunicato, nel corso di una conferenza stampa, il direttore sanitario della Usl 5 pisana, Rocco Damone e il dottor Massimo Srebot, primario del reparto di ostetricia e ginecologia dell' ospedale Lotti di Pontedera, dove nei giorni scorsi e' avvenuto il primo aborto con la RU486...FRANCO SILVI / ANSA / PAL

PORDENONE. Il trend nazionale è in diminuzione, ma in provincia di Pordenone il 2016 ha fatto registrare un aumento delle interruzioni volontarie di gravidanza. Pur in presenza di medici obiettori, il servizio viene garantito negli ospedali di Pordenone e San Vito al Tagliamento.

Numeri. Nella Destra Tagliamento, il 2016 ha fatto registrare complessivamente 374 aborti volontari nelle due sedi in cui si può effettuare questo tipo di intervento: l’ospedale di Pordenone e quello di San Vito.

A Pordenone al 31 dicembre scorso si sono contati 205 interventi, nell’ospedale periferico 169. Il raffronto con gli anni precedenti, indica un incremento del ricorso a questa pratica: nel 2015, infatti, le interruzioni volontarie di gravidanza erano state 347. L’aumento riguarda solo l’ospedale cittadino: nel 2015 gli interventi erano stati 175 contro i 205 del 2016. Calo, invece, a San Vito: 172 contro 169.

Obiettori. Tema di attualità quello dei medici obiettori, dopo che l’ospedale San Camillo di Roma ha indetto un bando per reperire medici non obiettori per garantire questo servizio. A Pordenone l’attività viene garantita, pur con uno spostamento dei professionisti.

Dei 13 medici ginecologi in servizio nel reparto dell’ospedale Santa Maria degli Angeli, 12 sono obiettori e solo uno non lo è. A San Vito al Tagliamento, invece, degli 11 in servizio si contano 4 obiettori e 7 non. Anche in questo caso il dato si distanzia da quello nazionale, che segna un 58 per cento di medici obiettori nelle strutture ospedaliere.

Spostamento. State lo squilibrio tra Pordenone e San Vito al Tagliamento, per garantire l’attività nell’ospedale cittadino si spostano quelli dell’ospedale periferico a quello centrale. Per quanto riguarda i medici anestesisti, quelli che operano in questa area all’ospedale di Pordenone sono 19, e di questi 15 sono non obiettori.

Incremento. Anche se di poche unità, la provincia di Pordenone fa registrare un aumento di ricorsi all’aborto volontario. Un dato che collide con la media nazionale, che registra un calo del ricorso alla interruzione della gravidanza: nel 2015, ultimo dato disponibile, si era scesi sotto i 90 mila casi l’anno, diminuzione secondo gli esperti dovuta anche al ricorso alla cosiddetta “pillola del giorno dopo”.

Non tutte le pazienti che hanno abortito sono di Pordenone, perché spesso la donna per tutelare la propria privacy ricorre a strutture sanitarie fuori zona di residenza.

Identikit. «Da noi le richieste di interruzione di gravidanza sono calate molto – ha affermato Mario Puiatti, presidente dell’Aied (Associazione italiana per l’educazione demografica)– e i dati del ministero del 2015 indicano una diminuzione dal punto di vista complessivo.

Quanto alle donne che ricorrono all’aborto, «c’è sempre una parte di minorenni perché si continua a non fare educazione sessuale nelle scuole. Poi ci sono donne straniere, che arrivano da Paesi in cui l’aborto è una cosa normale, una forma di contraccezione». Paesi dell’Est Europa, prevalentemente. Sulla decisione del San Camillo, Puiatti sottolinea che «già nel 2012 avevamo fatto un documento mandato a tutti gli assessori regionali chiedendo di fare una serie di cose, tra cui concorsi riservati ai medici non obiettori».

Ma la questione secondo l’esponente dell’Aied va affrontata in altro modo: «Per la donna abortire è difficile. Dobbiamo aiutarle, con politiche apposite, a fare figli, se lo desiderano».

L'esperto. L’aborto può essere praticato sia in maniera chirurgica che farmacologica. In questo caso viene somministrata alla donna la pillola Ru 486, in Italia dal 2009, entro il 49º giorno. Per tre giorni sono necessari assunzione di farmaci e controlli in ospedale.

Nei due giorni successivi assunzione di ulteriori farmaci e altri controlli medici. Secondo Mario Puiatti dell’Aied, l’alto numero di medici ginecologi obiettori a Pordenone può comportare difficoltà in casi alcuni casi di richiesta di interruzione di gravidanza: «Normalmente – ha detto – questi interventi avvengono di venerdì. Se la donna è al 46º giorno e se il sabato e la domenica in servizio c’è un medico che è obiettore c’è il rischio che l’intervento non si possa fare».

Dall’Aas 5 hanno affermato che per far fronte al numero alto di medici obiettori all’opsedale di Pordenone arrivano a occuparsi dei casi in oggetto i sanitari di quello di San Vito al Tagliamento

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