Nel testamento lascia ai cani un’eredità di quasi 600 mila euro

Osoppo: è stata la volontà di Claudia Ceresa, bancaria morta a 87 anni. Soldi anche per la Lipu, la Lega del filo d’oro e un legato per un familiare
Claudia Ceresa e, nella foto a destra, quando era bambina con la madre e il cane
Claudia Ceresa e, nella foto a destra, quando era bambina con la madre e il cane

OSOPPO. Se n’è andata compiendo un ultimo, grande gesto di generosità nei confronti degli animali che tanto amava.

Nel suo testamento Claudia Ceresa, di Osoppo, morta a 87 anni, ha lasciato oltre centomila euro al canile municipale di Udine, destinando comunque tutte le sue sostanze agli enti che si occupano di assistenza agli animali o alle persone in difficoltà.

Aveva messo le sue volontà nero su bianco in un plico sigillato e lo aveva consegnato al nipote avvocato, che ha custodito fedelmente quel documento aprendolo dopo la sua morte e facendosi esecutore di quella decisione che Claudia Ceresa aveva maturato durante una malattia che l’aveva costretta sulla sedia a rotelle negli ultimi giorni della sua esistenza.

Complessivamente, si tratta di una cifra ragguardevole: 599.362 euro, di questi 117.340 euro sono destinati all’Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine che gestisce la funzione veterinaria del canile.

Altrettanto è stato destinato alla Scuola cani guida ciechi di Scandicci, alla Lega italiana per la protezione uccelli, come pure alla Lega del Filo d’oro Onlus, nata con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali di tutte le età, infine ha destinato 130 mila euro a un figlioccio attraverso un legato.

Claudia Ceresa era nata a Osoppo il 21 ottobre del 1928, ma aveva vissuto parte della sua infanzia a Parigi, dove il padre si era trasferito per lavoro. Dopo quella lunga trasferta all’estero, la famiglia era tornata in Friuli e si era stabilita a Udine, dove Claudia aveva compiuto i suoi studi. Assunta da un istituto bancario, iniziò una carriera che, per tanti anni, la vide impegnata nella filiale udinese della Banca Cattolica.

Si dedicò al lavoro con passione e impegno e non si sposò. Così, quando venne il momento di andare in pensione, le giornate di Claudia cominciarono a ruotare intorno alla madre, Maria, che aveva bisogno di assistenza, cui lei si è sempre dedicata con affetto e dedizione.

Decise di stabilirsi a Osoppo, la località dalla quale la famiglia della madre, Maria Leoncini, era partita, che le ricordava la sua infanzia. Fu forse il senso di solitudine, oltre alla sua profonda sensibilità, a spingerla in quegli anni ad approfondire il suo affetto per gli animali, i cani soprattutto, che aveva sempre voluto tenere accanto a sé, anche se non c’era riuscita.

E quando i problemi di salute l’avevano costretta sulla sedia a rotelle, la sua attenzione e la compassione per le persone con problemi di salute erano aumentate. È maturata così la decisione di devolvere le sue sostanze al canile e alla scuola che prepara i cani per i ciechi.


 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto