Nell’area umida di Bosc di Sot rara specie di Fistione Turco

Matteo Femia

CORMONS

Si chiama tecnicamente Fistione Turco e ha eletto l’area umida di Bosc di Sot come sua nuova casa. Si tratta di una particolare e rara specie di anatra, avvistata negli ultimi tempi nella zona dei laghetti alle porte di Cormons. E per questo motivo Legambiente chiede di tutelare l’ambiente dove questo animale ha scelto di stabilirsi. Le prime apparizioni in loco del Fistione Turco sono della scorsa primavera quando alcuni naturalisti locali hanno notato l’arrivo di questa specie di anatra dal piumaggio variopinto. I maschi della specie, più appariscenti delle mimetiche femmine, presentano infatti una grossa testa di colore arancione, il becco rosso e il petto e la nuca neri. «Il Fistione Turco – spiega la sezione goriziana di Legambiente – è considerato specie “vulnerabile” dalla Lista rossa degli uccelli nidificanti in Italia del 2019. Questa nuova presenza, seppure occasionale, aggiunge ulteriore valore alla ricca biodiversità non solo avifaunistica del sito con 33 specie finora contate».

L’ex comprensorio estrattivo di Bosc di Sot ha già assunto una valenza naturalistica di livello nazionale, essendo stato inserito quest’anno fra le Aree di rilevanza erpetologica nazionale per l’abbondanza di anfibi e rettili. L’associazione ambientalista è preoccupata: «Siamo felici che i nuovi proprietari e l’amministrazione comunale cormonese abbiano pubblicamente manifestato – aggiunge Legambiente – la volontà di preservare la naturalità del sito e le sue qualità di habitat di rifugio e riproduzione per molte specie animali al fine di realizzarvi un’oasi naturalistica sul modello della Riserva della Cona. Tuttavia proprio in questi giorni sono state tagliate molte alberature morte all’interno del lago principale, elementi che sebbene a prima vista possano sembrare privi di importanza, rappresentano invece rifugio e riparo per anatre ed aironi. Un esempio, questo, di una gestione non improntata a seri criteri naturalistici. Pur trattandosi di una proprietà privata – conclude l’associazione – ricordiamo che il proprietario deve eseguire un ripristino ambientale a beneficio della collettività come previsto dal decreto autorizzativo dell’ex cava e per il quale è stata depositata una fideiussione di circa 500 mila euro a favore del Comune di Cormons». —



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto