Nelle scuole del Friuli Venezia Giulia slittano quasi duecento nomine in ruolo di insegnanti
I ritardi sono stati accumulati in altre regioni, le assunzioni saranno rinviate anche al 2025. E il Tar del Lazio blocca l’ingresso in ruolo di dodici presidi
Graduatorie non completate nei tempi stabiliti e quasi 200 nomine in ruolo di insegnanti rinviate tra la fine dicembre e il prossimo anno.
I ritardi sono stati accumulati dagli Uffici scolastici di altre regioni, ma a pagare il conto saranno anche le scuole di ogni ordine e grado del Friuli Venezia Giulia. E come se non bastasse si è aggiunta pure la sentenza del Tar del Lazio che, in regione, blocca le immissioni in ruolo di una dozzina di presidi.
Tutto questo pesa sull’apertura del nuovo anno scolastico 2024/2025. La direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame, parla di lotta contro il tempo e non nasconde la preoccupazione soprattutto per l’assegnazione definitiva delle 12 dirigenze scolastiche che ora rischiano di essere derubricate a reggenze aggiungendosi alle cinque già previste.
Le nomine dei docenti
I posti ci sono, l’Ufficio scolastico regionale ha rispettato le scadenze ma quando tutto sembrava risolto i ritardi accumulati nello svolgimento delle prove scritte dei concorsi uniti al mancato rispetto delle scadenze fissate per la compilazione delle graduatorie interregionali da parte delle commissioni nominate dagli Uffici scolastici di altre regioni, tra cui Veneto, Emilia Romagna, Campania, Liguria, Lombardia, Piemonte, Marche, Toscana, Puglia e Sicilia, hanno costretto il Governo a prorogare, in via eccezionale, la scadenza del 31 agosto stabilita per la conclusione delle nomine in ruolo degli insegnanti.
L’ha fatto senza trascurare i maggiori oneri a cui andrà incontro per le assunzioni a tempo indeterminate effettuate dopo il 31 agosto. Alla luce di tutto ciò, 111 immissioni in ruolo nelle scuole della regione slitteranno a fine anno costringendo i dirigenti scolastici a nominare i supplenti scorrendo le graduatorie d’istituto.
Lo stesso vale per circa 60 vincitori di concorso che, a seguito dei ritardi accumulati, saliranno in cattedra a tempo indeterminato nel 2025 anziché entro il prossimo 31 agosto.
I 111 posti che saranno assegnati entro la fine dicembre, saranno accantonati e coperti con contratti di supplenza fino alla nomina dell’avente diritto.
Le lungaggini maggiori si registreranno per le 19 classi di concorso gestite in altre regioni dove, come già detto, la pubblicazione delle graduatorie è slittata al prossimo anno.
Non va dimenticato, che, in Friuli Venezia Giulia, il ministero ha autorizzato 1.004 nomine in ruolo (45.124 a livello nazionale) tenendo conto dei posti vacanti e dei concorsi banditi.
L’Ufficio scolastico regionale ha avviato la prima fase delle nomine con la pubblicazione degli avvisi scaduti venerdì 16 agosto, per la scelta delle province. Ha già convocato 56 aspiranti insegnanti per le scuole slovene e 775 per quelle italiane, ma considerato che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono stati invitati tutti gli iscritti in graduatoria, non è possibile prevedere quanti accetteranno la proposta di assunzione.
Non è possibile farlo perché una buona parte ha partecipato ai concorsi pur essendo già in ruolo, ricoprendo un’altra tipologia di posto o classe di concorso. Questo per dire che, nonostante gli sforzi fatti dall’Usr del Friuli Venezia Giulia, da sempre sotto organico, nelle scuole continuerà a dilagare il precariato.
I dirigenti scolastici
L’altro nodo da sciogliere è quello della nomina in ruolo di 12 dirigenti scolastici in Friuli Venezia Giulia. La sospensione è stata decretata dal Tar Lazio. A questo punto la nomina dei futuri presidi che, nei mesi scorsi, hanno partecipato al corso-concorso nazionale, non potrà essere effettuata almeno fino al 5 settembre, data in cui si riunirà la Camera di consiglio.
Il ministero impugnerà il decreto del Tar al Consiglio di Stato. Detto ciò la dirigente dell’Usr del Friuli Venezia Giulia ritiene che «le decisioni del Tar del Lazio non dovrebbero essere emesse in agosto» proprio per evitare di interrompere nomine già pianificate come, nel nostro caso, l’immissione in ruolo di 12 dirigenti scolastici a cui si aggiungono 5 reggenze.
In assenza di soluzioni, l’Usr sarà costretto a procedere con 17 assegnazioni di sedi in reggenza. «Spero che questo non succeda – auspica Beltrame – e che il Consiglio di Stato sospenda il decreto del Tar del Lazio». Il termine ultimo per l’assegnazione delle sedi ai dirigenti scolastici scadrà il 31 agosto. Questa data va rispettata, fa notare sempre la direttrice dell’Usr, per ottenere la registrazione della Corte dei Conti sia per le nomine in ruolo che per le reggenze dei presidi.
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