Nell’ex cervellone della banca aule studio e mega laboratorio per l'università

UDINE. Dove un tempo i colletti bianchi elaboravano i dati dei conti correnti e dei depositi della banca del Friuli, oggi gli universitari studiano economia e giurisprudenza. Nello scantinato del condominio di via Treppo 18, ieri, l’università di Udine ha inaugurato un laboratorio informatico con 88 computer connessi alla rete e nuove sale studio con circa 50 posti. Costo dell’operazione 900 mila euro. L’intervento progettato dai tecnici dell’ateneo friulano, coordinati dall’ingegner Giampaolo Proscia, è stato finanziato dalla Cassa depositi e prestiti e dalla Regione.
E gli studenti ringraziano perché lo spazio non è affatto angusto, è stato trasformato in un luogo luminoso e accogliente. Tant’è che il direttore del dipartimento di Scienze giuridiche, Marina Brollo, ha esordito ricordando che ai suoi tempi gli scantinati bui venivano utilizzati da studenti e laureati per apprendere le nozioni dai maestri, ora «l’università di Udine cambia verso per dare il meglio ai nostri giovani». L’obiettivo, ha aggiunto Brollo, «è creare un campus dove sviluppare la didattica innovativa e l’informatica ponendo gli studenti al centro dell’interesse».
Dello stesso avviso il magnifico rettore, Alberto Felice De Toni, il quale non ha mancato di far notare che lo sviluppo dell’e-learning rientra nel piano strategico dell’università.
Ma torniamo al laboratorio informatico allestito in una sorta di open space dove i ragazzi possono - questo ha sottolineato il direttore del dipartimento di Scienze economiche, Andrea Moretti, soffermandosi sulla condivisione dei servizi tra Economia e Giurisprudenza - avere accesso ai dati e seguire lezioni frontali. E se il delegato all’Edilizia, Marco Petti, ha ricordato che l’eccellenza parte dal basso, l’assessore comunale all’Innovazione, Gabriele Giacomini, ha apprezzato l’investimento finalizzato alla creazione di un centro cognitivo.
Acquistato negli anni Ottanta dall’università che all’epoca era alla ricerca di spazi dove poter accogliere la giovanissima facoltà di Economia, «lo scantinato - ha raccontato l’ingegner Proscia - era adibito a centro di calcolo della Banca del Friuli. Era un luogo buio, senza finestre». L’impatto ora è completamente diverso anche perché nel corso dei lavori di sistemazione le finestre sono state aperte. Ieri alcuni studenti avevano già occupato le postazioni a dimostrazione che anche le aree studio erano molto attese dal polo economico-giuridico di via Tomadini.
Ora la carta da giocare resta quella della ristrutturazione della sezione femminile dell’istituto Renati. A farne cenno ieri è stato il delegato all’Edilizia ricordando che «lo studente deve trovarsi nella condizione di poter rendere». La progettazione dell’intervento è già stata affidata (l’importo ammonta a 121 mila 823 euro) e a breve partiranno i lavori. L’edificio pagato diversi anni fa 2,2 milioni di euro dall’ateneo friulano, si sviluppa su 8.500 metri quadri di fabbricato principale, 500 dell’ex stalla e ulteriori 2 mila di scoperto. Qui sempre per gli studenti di economia e giurisprudenza saranno ricavate anche le cosiddette grandi aule.
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